Laboratorio alpino della Sat per i giovani e l'innovazione

Nel territorio della Riserva della Biosfera Alpi di Ledro e Judicaria c'è terreno fertile per coniugare lo sviluppo economico (attraverso l'innovazione) e la conservazione della biodiversità, ambienti naturali e rurali che sono alla base del riconoscimento Unesco. Ne è convinta la Sat, la Società degli alpinisti tridentini, che intende stimolare i giovani con l'obiettivo di far nascere nuove attività economiche sostenibili attraverso l'innovazione. Una scommessa - osservano gli organizzatori - che «riguarda soprattutto le giovani generazioni, chiamate a costruire un futuro in un territorio di eccellenza», e che sono quindi invitate al primo «laboratorio alpino» articolato in due incontri a Fiavé, con la vicina Val Lomasona come «incubatoio» di nuove attività ed esempio di «scrigno nascosto».

A svelarne le peculiarità, una mostra bibliografica della Biblioteca della montagna-Sat che sarà visitabile a Trento (dal 22 al 25 settembre in sede Sat) e poi a Ponte Arche (alla Biblioteca intercomunale dal 1° al 18 ottobre, visita guidata il 17 ottobre).

Il metodo della Sat - che ieri ha presentato l'iniziativa a Trento - è quello del confronto e della collaborazione: nel pomeriggio del 26 settembre, al Museo delle Palafitte, si traccerà il percorso proponendo quattro temi per altrettanti gruppi di lavoro: innovazione delle pratiche agricole, nuove proposte sportive ed escursionistiche, il paesaggio culturale e il sapere locale, gli strumenti per raccontare il territorio. Il 17 e 18 ottobre, a Maso Pacomio, si lavorerà assieme ad esperti e imprenditori, protagonisti di aziende (locali e non) a tradizione familiare, esempi di buone pratiche.

«Nei lavori di gruppo vi saranno «confronti, discussione ed esperienza di attori (imprenditori, agricoltori, ecc.) - ha spiegato la presidente della Commissione cultura e biblioteca Sat Anna Facchini - per dare avvio o per consolidare attività anche in queste zone».

Ad illustrare le trasformazioni sul territorio alpino, nel secondo incontro sarà la presidente di Cipra International Katharina Conradin, seguita dallo stimolo del professor Roberto Poli (università di Trento) ad «innovare gli sguardi e i percorsi». Esempi e buone pratiche alpine verranno portati da vari protagonisti, dopodiché si discuterà assieme per tavoli di lavoro. Il secondo stimolo arriverà domenica 18 ottobre da Federica Buffa , ricercatrice dell'Università di Trento («innovare le reti e gli strumenti»), anch'esso seguito da esempi e buone pratiche, con discussione finale e sintesi dei tavoli di lavoro.

«La capacità di costruire reti - ricorda il presidente della Sat Claudio Bassetti - ha consentito di realizzare delle linee guida sui modelli di sviluppo sostenibile e durevole», e anche in questo caso gli elementi che emergeranno dalla sintesi contribuiranno ad elaborare delle apposite «linee guida» per l'innovazione sul territorio alpino. In chiusura, escursione alla torbiera di Fiavé e visita al Museo archeologico nel solco di quella che Alessandro Corazza , presidente della Commissione escursionismo del sodalizio, ha definito «diffusione della cultura a 360 gradi».

Al laboratorio «Percorsi di innovazione nel territorio alpino» collaborano Ecomuseo Judicaria, Bim, Rete di riserve Sarca, Step, Biosfera Alpi ledrensi, con il sostegno della Provincia, della Cipra e dei Comuni di Fiavé e Comano Terme. F. T.

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