Grazie a Paolo Bordon per il lavoro in Azienda

Egregio Direttore, mi consenta di esprimere sul giornale da Lei diretto la mia riconoscenza di trentino, contribuente e vaccinando al dottor Paolo Bordon, costretto alle dimissioni, per aver lasciato in Trentino una struttura sanitaria all'altezza delle sfide in corso.

Mi pare non l'abbia fatto nessun politico e nemmeno la stampa, impegnata a seguire Cia, Penasa, Urzì nei loro fantasiosi girotondi ideologici - poltroneschi. Per inciso non si ha notizia delle effettive dimissioni da assessore regionale di Cia: intanto emolumenti e rimborsi spese corrono, spero molto meno delle vaccinazioni in Trentino, ai vertici in Italia.

Mauro Franceschi - Trento

 

Fra i compiti di un giornale non c'è ovviamente quello di ringraziare un dirigente. Il nostro compito, come ci ricordava Pansa ogni giorno, è quello di fare i cani da guardia.

Sempre e comunque. Però fa bene a ricordare il lavoro fatto dal dottor Bordon. In quanto ai giri di valzer dei politici, se ci fa caso - benché siano oggettivamente delle notizie - occupano davvero poco spazio.

Ho infine parlato al telefono con il dimissionario assessore Cia e mi ha detto di chiamarlo ex assessore. Su emolumenti e rimborsi la tranquillizzo: grazie anche alle campagne che abbiamo fatto contro i privilegi della politica, la differenza fra quanto prende, oggi, un assessore regionale rispetto a quanto prende un consigliere provinciale/regionale è davvero minima e i rimborsi - se dovuti - sono uguali per l'uno e per gli altri.

Con tutto il rispetto per il dottor Bordon, non è comunque di poco conto la richiesta di dimissioni partita dalla Svp dopo che l'assessore Cia ha deciso di passare a Fratelli d'Italia.

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