Nuoto: Razzetti e la generazione d'oro, conferma a Parigi

(ANSA) - ROMA, 03 DIC - Da grande appassionato di Formula Uno e MotoGp, Alberto Razzetti sa che la velocità è importante, ma non basta se non la si abbina a cervello e strategia. Il nuotatore ligure è stato la stella più brillante degli assoluti di Riccione: prima ha saputo prendersi il pass olimpico e il titolo italiano nei 200 misti, poi si è superato, riscrivendo dopo 16 anni il nuovo record tricolore nei 400 misti. "Ci tenevo molto, nel 2021 lo avevo sfiorato per soli 3 centesimi - racconta a mente fredda - Era il record nel nuoto italiano maschile che reggeva da più tempo". Luca Marin, l'ex detentore, gli aveva fatto l'in bocca al lupo prima della gara: "E' stato molto carino, ho apprezzato il gesto", prosegue Razzetti, per poi spiegare gli aspetti che rendono così 'paurosi' i 400 misti: "E' la gara più difficile in vasca, sia fisicamente che mentalmente. Già il cambio degli stili di per sé è tosto, ma nei 400 hai tanto tempo per renderti conto che stai faticando, e non è bello". Il ragazzo di Lavagna non utilizza un mental coach, e nei giorni pre-gara "cerco di pensarci il meno possibile". Se la qualificazione a Tokyo fu "la realizzazione di un sogno di bambino", il pass per Parigi significa "che il sogno continua: sono più maturo del 2021". Aver ottenuto la qualificazione già a novembre è essenziale per preparare al meglio stagione: "Alle Olimpiadi l'obiettivo sarà riconfermarsi, quindi centrare le finali sui 200 e i 400 misti come a Tokyo, Budapest e Fukuoka - continua Razzetti - Spero di qualificarmi anche nei 200 delfino: io, Giacomo Carini e Federico Burdisso ci sfideremo prima ai Mondiali di Doha e poi agli Assoluti di marzo". L'atleta ligure delle Fiamme Gialle, nato nel 1999, fa parte della 'generazione d'oro, nel nuoto azzurro, quella nidiata di talenti nati a inizio nuovo millennio che sta regalando al Paese tante medaglie: Nicolò Martinenghi, Thomas Ceccon, Benedetta Pilato, solo per dirne tre. "Ultimamente in Nazionale c'è un livello mai visto prima - annuisce Razzetti - Siamo in tanti a poter competere per medaglie internazionali. I motivi di questo exploit? In Italia abbiamo tantissimi tecnici molto preparati, e la maggiore diffusione del nuoto sui social penso abbia contribuito". Il bel clima che si respira tra compagni di squadra aiuta ciascuno a dare il meglio di sé: "Io mi trovo molto bene con tutti, non ho mai visto uno screzio o un litigio. Ciò che più ci sprona è vedere un compagno di squadra che fa un grande risultato, così che ciascuno di noi porti in alto i colori dell'Italia". Quando può rilassarsi fuori dall'acqua clorata, Razzetti adora guardare altri sport: "Nel weekend mi piace guardare Serie A, Formula Uno e MotoGp sul divano. Tifo Genoa e Albert Gudmundsson mi sta impressionando: in Serie B si vedeva che fosse di un'altra categoria". Come gli altri tifosi rossoblù, il nuotatore non vede l'ora che torni in campo Mateo Retegui: "Si è sentita la sua mancanza", ammette. Razzetti tifa anche per la Ferrari ("Purtroppo non è nel suo momento migliore..."), per Pecco Bagnaia ("Ha fatto una stagione strepitosa, l'ho seguita tutta") e i piloti italiani in generale. Non a caso, il suo idolo nello sport da sempre era e rimane Valentino Rossi. Forse un giorno potrebbe diventare motociclista anche lui: "Se ne riparlerà però finita la carriera", sorride. Ex studente del liceo nautico, era uno che andava bene senza passare troppe ore sui libri: "Al momento non faccio l'università, dopo le Olimpiadi cercherò qualcosa che mi possa far tornare voglia di studiare". Quando gli viene chiesto cosa gli faccia paura, l'azzurro ci mette un po' a rispondere, poi ride: "Ogni tanto i 400 misti... Diciamo che a volte ho paura di sbagliare e non riuscire quello che ho fatto in allenamento". Il Razzetti visto a Riccione, però, non aveva paura di niente. (ANSA).