Messina, Another End un film sull'amore che c'è nelle parole

(ANSA) - BERLINO, 17 FEB - "Per me prima che un film di fantascienza Another End è un storia d'amore. Sull'amore che vive nelle parole, tra i pensieri, nei ricordi, ma che soprattutto vive e cresce nel silenzio nei corpi. Di nascosto. Come un segreto del corpo". Così Pietro Messina (L'attesa) sintetizza oggi alla Berlinale il suo Another End, il primo dei due film italiani in concorso alla 74/ma edizione del Festival di Berlino. Questa la storia. Sal (Gael Garcia Bernal) è un uomo pieno di dolore e senza più lacrime da quando ha perduto Zoe (Renate Reinsve), l'amore della sua vita morta in un incidente d'auto di cui lui si sente responsabile. Inizia così nel segno del più classico dei binomi, amore e morte, Another End di Piero Messina uno dei due film italiani in corsa in questa 74/ma edizione della Berlinale. Ma per fortuna ci troviamo in un tempo distopico e sua sorella Ebe (Bérénice Bejo) preoccupata della sua salute mentale gli propone di affidarsi ad Another End, una nuova tecnologia che promette di alleviare il dolore del distacco riportando in vita, per breve tempo, la coscienza di chi se n'è andato. Così Sal potrà ritrovare la sua Zoe, ma nel corpo di un'altra donna. Un corpo sconosciuto in cui lui misteriosamente riconosce la moglie. Ciò che si era spezzato sembra ricomporsi. Another End concede, infatti, a Sal del tempo per condividere ancora un po' di vita con Zoe, per amarla di nuovo, per esserne amato. Ma la sua è una gioia effimera. Al termine del programma, Sal riuscirà davvero a dire per la seconda volta addio alla moglie? (ANSA).