Inter all'ultimo respiro, a Udine si cuce mezzo scudetto

(ANSA) - ROMA, 09 APR - Frattesi segna solo gol pesanti. Ma quello di stasera a Udine, all'ultimo respiro, ha un sapore ancora diverso dai precedenti: significa cucirsi mezzo scudetto sul petto, ributtando il Milan a meno 14 nonostante le cinque vittorie di fila dei rossoneri e con la possibilità concreta di chiudere il campionato proprio nel derby. Ma non è stata una passeggiata: per portare a casa i tre punti, l'Inter ha dovuto sudare sette camicie con un'Udinese mai doma. Cioffi per sostituire lo squalificato Lucca punta sull'attacco mobile avanzando i trequartisti Pereyra e Thauvin e rinunciando a Success, che in campionato è ancora a secco. A centrocampo spazio al talento di Samardzic, al centro del caso di mercato con i nerazzurri della scorsa estate. Rilancio a sorpresa anche per Zarraga, che manda in panchina Lovric. Inzaghi risponde con i titolarissimi, a parte Bastoni, alla prese con un affaticamento, che lascia il posto a Carlos Augusto. In panchina si rivede, dopo un mese, Arnautovic. Primo quarto d'ora di studio con l'Inter a tenere palla e l'Udinese rintanata nella propria metà campo. Al 18' il primo brivido: perfetto cross dalla sinistra di Dimarco, ma Thuram non arriva puntuale in scivolata di un soffio. La pressione cresce e al 21' Chalanoglu con un tiro a giro scalda i guantoni di Okoye. Alla mezz'ora è ancora il turco sugli scudi: bordata siderale dal limite con il portiere friulano ancora bravissimo a respingere. Il possesso palla sale al 77% per gli ospiti, ma la saracinesca bianconera resta abbassata. L'Udinese passa la metà campo una sola volta, ma è quella buona: al 40' Chalanoglu perde un pallone sanguinoso a metà campo, Kamara anticipa Dumfries e serve Samardzic che rientra sul sinistro e batte Sommer grazie a una deviazione velenosa e decisiva di Carlos Augusto, che su un tiro-cross all'apparenza innocuo inchioda Sommer, immobile. L'Inter non ci sta e dopo un minuto Lautaro costringe Okoye a fare ancora gli straordinari su un'incornata di precisione. Per la seconda volta da inizio di stagione, la capolista va al riposo in svantaggio: era successo solo a Roma. Al 3' l'Inter trova subito il pareggio con Carlos Augusto, ma sul tocco ravvicinato di Dumfries è in fuorigioco, seppur millimetrico. Gli ospiti mettono all'angolo i friulani e al 10', sull'ennesimo cross di Dimarco, Thuram viene abbattuto in uscita alta da Okoye: rigore netto. Dal dischetto Chalanoglu emette la solita sentenza. Cioffi rinforza gli ormeggi e all'ora di gioco toglie Samardzic per Lovric, inserendo anche Joao Ferreira al posto di uno stanco Ehizibue. L'Udinese ci prova in contropiede con Kamara (in posizione molto dubbia) ma sul traversone la difesa recupera in extremis. I padroni di casa arretrano ancora il baricentro con Payero per Zarraga: si gioca senza alcun riferimento offensivo. Inzaghi risponde con Darmian per un impalpabile Dumfries e, a sorpresa, con Frattesi per Mikhitaryan, fino a quel momento equilibratore del gioco. Il tecnico pensiona il suo credo tattico: toglie Chalanoglu per inserire l'ex Sanchez, Nino Maravilla sbocciato proprio da queste parti. Poco dopo dentro anche Arnautovic e Buchanan. Si fa male Lovric e Cioffi prova la mossa disperata con il centometrista Ebosele come centravanti arretrando Pereyra. L'inter fa girare palla ma non trova il varco. Piccinini concede 7' di recupero e al quinto il centrocampista-bomber della Nazionale la decide: Lautaro fa partire un bolide che Okoye devia sul palo. Sulla respinta Frattesi appoggia in fondo al sacco facendo esplodere il Bluenergy stadium, popolato per almeno due terzi da nerazzurri. (ANSA).