Il cinema si mobilita, "il governo ci ascolti"

(ANSA) - ROMA, 05 APR - Circa 1.500 tra attori, registi, sceneggiatori, produttori e tutti gli altri operatori della filiera cinematografica e audiovisiva si sono ritrovati oggi per chiedere con "una voce sola" ascolto da parte del governo. Affinché, per tutto il comparto, "ci sia ancora un domani". Gli addetti si sono ritrovati oggi al cinema Adriano di Roma che ha dovuto aprire 5 sale per contenere i partecipanti all'iniziativa che ha visto la presenza di tantissimi volti noti: tra i tanti Paolo Sorrentino, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Paolo Virzì, Vittoria Puccini. "Da questa iniziativa emerge l'unità di tutte le voci che compongono questo comparto: questa à una cosa importante e una grande risorsa" dice la regista Francesca Comencini che aggiunge: "Chiediamo apertura e dialogo nei confronti di quella che è una eccellenza del made in Italy". "Lo faremo con pacatezze ma fermezza chiedendo soprattutto velocità alla pubblica amministrazione" aggiunge Andrea Occhipinti dal palco del cinema Adriano assieme, tra gli altri, a Pier Giorgio Bellocchio. "Siamo qui per dire che esistiamo, che siamo un patrimonio del paese, una industria ricca che è cresciuta moltissimo negli ultimi anni e che deve continuare a crescere. Abbiamo la semplice necessità di essere ogni tanto ascoltati su delle semplici esigenze di un settore molto importante. Serve una collaborazione" spiega Benedetto Habib, presidente dell'Unione produttori Anica che precisa: "Non siamo preoccupati sulla modalità o sugli aspetti della rimodulazione del tax credit: siamo un po' preoccupati su tempi e sugli aspetti di incertezza" della legge. Tra le "certezze" richieste quelle sulle risorse e, ad esempio, sulle regole e sulle tempistiche del tax credit, il mantenimento del livello di investimento pubblico sui contributi automatici, quelli assegnati ai produttori indipendenti sulla base del successo commerciale e artistico, con obbligo di reinvestimento in nuove opere cinematografiche e, per i contributi selettivi che venga data priorità ai più piccoli e ai film non ad alto budget e che i membri della commissione che decide sui contributi sia "di provata competenza" e scelta tra sceneggiatori, registi, produttori e le altre figure del settore. (ANSA).