Forte terremoto in Marocco, almeno 632 morti

(ANSA) - ROMA, 09 SET - Sono 632 le vittime del terremoto in Marocco, o almeno questo è l'ultimo devastante bilancio, che rischia di aggravarsi, nella mattina che segue la notte di terrore tra i crolli e il panico per il sisma di magnitudo 7 che ha colpito una zona a circa 70 chilometri da Marrakesh. Al momento si contano 329 feriti, tra questi "nessun italiano" ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che è in contatto costante con l'ambasciata a Rabat e il consolato a Marrakech per dare massima assistenza ai nostri connazionali: ne risultano circa 200 sul territorio nazionale. "La prima cosa importante è contattare tutti gli italiani. Seguiamo minuto per minuto l'evolversi per la situazione", ha sottolineato il titolare della Farnesina. Mentre la premier Giorgia Meloni ha garantito "la piena disponibilità dell'Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza". Una vicinanza a Rabat espressa da più parti, a partire dall'Ue che si dice pronta a fornire al Marocco "tutta l'assistenza necessaria". Le condoglianze arrivano da più parti, anche da Vladimir Putin che le ha rivolte al "popolo amico" del Marocco dopo il terremoto. E dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I sismografi hanno registrato la scossa alle 23.11 di venerdì 8 settembre. L'epicentro è stato localizzato nel centro del Paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N'Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakesh. La scossa però è stata sentita lungo tutta la dorsale dell'Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall'altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. Poi la difficoltà nel raccogliere le informazioni dai territori più remoti, come i paesi che punteggiano l'Atlante che sono molto poveri, spesso senza collegamento internet, dove le case sono costruite con il caratteristico muro a pisé, realizzato in paglia, fango e sassi. Da subito poi grande paura nella medina di Marrakesh, dove le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Si segnalano danni anche nella kasbah e crolli di abitazioni nella zona a nord est. Nella città nuova ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz. Crolli di facciate a Essaouira, sull'Oceano atlantico e a Ouarzazate, nel centro Sud. (ANSA).