Donatella Di Pietrantonio presenta L'età fragile

(di Mauretta Capuano) (ANSA) - ROMA, 05 DIC - DONATELLA DI PIETRANTONIO, L'ETÀ FRAGILE (EINAUDI, PP 176, EURO 18) Ci racconta come ogni momento della nostra vita sia esposto all'inciampo, alla caduta, alla sofferenza. È questa 'L'età fragile' del nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio che scardina gli stereotipi sugli anni, sulla sicurezza dei piccoli luoghi di provincia e affronta per la prima volta la violenza di genere. "Non do un'unica risposta su quale sia l'età fragile. Ho voluto anche un po' scardinare lo stereotipo della giovinezza come età della forza, dell'onnipotenza quasi. Qui vediamo addirittura che tutti i giovani di una piccola comunità di montagna sono colpiti da un evento traumatico che accade nel loro luogo di nascita, dove non se lo sarebbero mai aspettato" dice all'ANSA Di Pietrantonio che nel romanzo rievoca un fatto di cronaca nera accaduto nel 1997 nella sua terra, il delitto del Morrone in cui furono trucidate due ragazze in escursione sulla Maiella. Un caso che la aveva profondamente colpita? "Esattamente il contrario. Ci sono tornata perché all'epoca, non so come, me lo ero lasciato un po' scivolare addosso. Era fine estate, forse ero lontana. Non lo avevo veramente elaborato questo crimine efferato accaduto proprio nella mia terra e poi, quando meno me lo aspettavo, un giorno davanti al paesaggio innevato delle nostre montagne, è affiorato questo ricordo che mi ha mosso qualcosa di profondo. Non avevo mai voluto prima scrivere di violenza di genere perché avevo paura che risultasse un'operazione un po' programmatica e invece questa volta sono stata colta dalla necessità". L'età fragile, da poco arrivato in libreria per Einaudi, è uscito proprio nei giorni della grande ondata emotiva e mobilitazione per il femminicidio di Giulia Cecchettin. "È stato casuale. Il libro lo avevo scritto molto prima e non potevo prevedere questa coincidenza. Sono fiduciosa che questa ondata si tramuti in uno stato di mobilitazione continua delle donne e degli uomini, in un impegno costante e fattivo perché davvero non accada più". Storia del rapporto tra una madre, Lucia, e la figlia ventiduenne Amanda che si è trasferita a Milano per inseguire i suoi sogni e torna a casa, in Abruzzo, poco prima della chiusura totale per la pandemia, il romanzo è dedicato alle sopravvissute. "C'è stato un momento in cui ho avuto paura che sembrasse banale, ma ho mantenuto questa dedica perché davvero mi è affiorata da dentro. Siamo sopravvissute non solo a violenze fisiche, ma a tantissime altre forme di violenza più o meno visibile" dice. (ANSA).