Maraini al Trentino book festival «La scuola funziona malissimo»

«La scuola è un’istituzione che funziona malissimo, si sbaglia anche a chiamare il preside dirigente, perché la scuola non è un’azienda e deve formare, non produrre».

È quanto ha affermato la scrittrice Dacia Maraini oggi a Caldonazzo (Trento) ospite del Trentino book festival parlando del protagonista del suo libro «La bambina e il sognatore», che fa il maestro elementare.

«La scuola funziona male - ha proseguito - anche da un punto di vista architettonico, ma per fortuna c’è una rete di giovani insegnanti appassionati che la sostengono pur con uno stipendio bassissimo. Un maestro - ha concluso - oggi è un eroe».

La nota scrittrice si sofferma anche su una questione di attualità: «La legge sullo ius soli - dice - viene presa in maniera superficiale invece è abbastanza complessa, perché un bambino, figlio di emigranti, per ricevere lo status di cittadino italiano deve avere genitori che lavorano stabilmente da anni in Italia, deve avere fatto tanti anni di scuola e non è quindi una cosa automatica.

Dietro c’è una serie di condizioni che secondo me sono giuste, ovvero si può prendere la cittadinanza se si sono frequentate scuole italiane e se si rispettano le leggi italiane».

«Noi siamo un popolo di emigranti - ha aggiunto - sappiamo meglio di tanti altri cosa vuol dire emigrare e non vedo perchè non possiamo accettare che i figli degli immigrati possano diventare cittadini italiani».

STASERA

Antonello Dose con Carlo Martinelli. Letture: Layla Betti. Arpa: Lorena Coser.

Ore 21.30 - Magnifica Corte Trapp

La rivoluzione del coniglio. Alla scoperta di quello straordinario, profondissimo, misterioso, gioioso fenomeno che si chiama “vita” "Aloha! sono Antonello Dose, quello del 'ruggito del coniglio'. da molti anni pratico il buddismo di Nichiren Daishonin. ho iniziato per curiosità, per fiducia verso chi me ne aveva parlato e aveva insistito tanto affinché partecipassi a una riunione in una casa privata. 'metti dei calzini puliti' mi disse betta, 'ti chiederanno di togliere le scarpe.' il mio è il racconto di venticinque anni di esperienze di fede e di vita quotidiana che mi hanno permesso di approfondire la conoscenza di me stesso e di quello straordinario, profondissimo, misterioso, gioioso fenomeno che si chiama 'vita' e che ci vede, consapevoli o meno, tutti coinvolti. Provengo da una famiglia cattolica ed è stato inevitabile, in questi anni, avere dubbi di ogni genere e confrontare i risultati che ho ottenuto seguendo prima una religione e poi l'altra. Ma ciò che conta è che direzione diamo all'esistenza, alla nostra mente e al nostro cuore insieme. Il buddismo mi ha cambiato la vita, e ve lo racconto senza pudori."

Questa è la storia di Antonello Dose. Una storia intensa, empatica, dolorosa. svelata anche negli aspetti più duri, con una scrittura lieve e luminosa che ci sorprende. prima di incontrare Ikeda, dose ha avuto due maestri: Eugenio Barba, il grande guru del teatro di ricerca, e Enrico Vaime, il gran maestro del varietà radiofonico e televisivo. la sintesi inaspettata che ne deriva fa di questo libro una lettura difficile da dimenticare.

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