Economia / Il report

Banca d'Italia: nel 2022 in Trentino 1.100 operazioni sospette

Sono tendenzialmente stabili in provincia, mentre salgono leggermente in Alto Adige, le segnalazioni di operazioni sospette fatte all'Unità di Informazione finanziaria (Uif). In regione importi oltre la media nazionale

TRENTO. Sono tendenzialmente stabili in Trentino, mentre salgono leggermente in Alto Adige, le segnalazioni di operazioni sospette fatte all'Unità di Informazione finanziaria (Uif) della Banca d'Italia.

A livello nazionale, nel secondo semestre del 2022 Via Nazionale ha ricevuto 81.228 segnalazioni di operazioni sospette da tutt'Italia, in aumento del 17 per cento rispetto a quelle pervenute nel secondo semestre dell'anno precedente, portando a 155.426 le segnalazioni complessivamente ricevute nell'intero 2022 (+11,4 per cento rispetto al 2021).

Per quanto riguarda il Trentino, gli "alert" arrivati sono stati 560, contro i 540 del primo semestre, per un totale di 1.100 (contro le 1.043 del 2021). A Bolzano sono arrivate 874 segnalazioni nel periodo luglio-dicembre 2022 contro le 717 dei primi sei mesi, per un totale di 1.591 (1.335 nel 2021).

Sotto il profilo della ripartizione territoriale si registrano incrementi in tutte le regioni, i maggiori in termini assoluti si osservano in Campania (da 7.438 del secondo semestre 2021 a 9.814 di quello in esame), Lombardia (da 12.752 a 14.376), Lazio (da 8.400 a 9.788) e Puglia (da 3.532 a 4.426). Da sottolineare la crescita delle segnalazioni relative a operazioni effettuate all'estero (1.627 a fronte delle 679 del secondo semestre 2021); continua il trend di crescita delle segnalazioni di operazioni effettuate tramite l'utilizzo della rete internet (da 3.351 a 3.705).Nel periodo considerato l'Unità ha complessivamente analizzato e trasmesso agli Organi investigativi 80.754 segnalazioni, con un aumento del 15,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.

Nel 2023 le segnalazioni analizzate sono state 153.412, in crescita del 10,8 per cento sull'anno precedente. Tra le segnalazioni analizzate nel semestre si osserva la diminuzione di quelle riconducibili ad anomalie legate al Covid-19, che si attestano a 2.705 rispetto alle 4.640 del semestre precedente e 3.195 del secondo semestre del precedente anno.A livello territoriale le province di Verona, Ascoli Piceno e Sondrio si collocano ai primi posti per importi delle operazioni in contante in rapporto alla popolazione.Andando a considerare la ripartizione per regione di esecuzione delle operazioni in contante, risulta che in Trentino Alto Adige è al 2,1 per cento del totale nazionale, ma con un importo pari al 2,6 per cento. Questo si traduce in un importo medio per singola operazione sospetta che è di 7.33 euro contro una media nazionale di 5.439 euro.

Da questo punto di vista la nostra regione è al secondo posto della classifica dopo il Veneto, dove le operazioni in contante segnalate hanno importi medi di 7.171 euro.

A livello generale la ripartizione delle operazioni sospette riguarda per il 30,3 per cento il commercio al dettaglio, il 17,7 per cento la ristorazione, l'8,8 il commercio all'ingrosso e il 4,3 la riparazione di auto e moto.

Con riferimento alla tipologia di operatività, i bonifici, che rappresentano oltre il 67 per cento del valore complessivo delle transazioni, registrano un rafforzamento nel secondo semestre (+10,9 per cento), riconducibile all'aumento dei bonifici da e verso l'estero (+15,4 per cento). Al contempo c'è un netto rallentamento della crescita dei bonifici da e verso i paesi a fiscalità privilegiata. Tra questi ultimi paesi si rileva l'aumento dei bonifici da e verso Hong Kong e la Turchia. D. B.

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