Otto marzo / Economia

Imprese femminili, il Trentino molto sotto la media nazionale (e del Nordest) ma aumentano le startup

A fine 2021 le attività economiche guidate da donne erano 9.438, pari al 18,4% del totale: +2,3% risapetto a un anno prima, ma ancora distanti dal 22,1% del dato italiano e dal 20,5% delle regioni circostanti

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TRENTO. Al 31 dicembre 2021, le attività economiche guidate da donne, iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio di Trento, erano 9.438, pari al 18,4% delle 51.183 unità operanti in provincia. Emerge da un'analisi dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Trento.

Nonostante la loro incidenza sul totale sia ancora inferiore al dato nazionale (22,1%) e a quello del Nord Est (20,5%), negli ultimi cinque anni le imprese femminili hanno evidenziato un dinamismo che trova riscontro in un tasso di crescita del 3,0% (a fronte della contrazione dello stock delle imprese provinciali dell'1,1%).

Malgrado le incertezze, legate all'emergenza sanitaria, che hanno segnato il contesto economico locale, la consistenza del numero di imprese controllate da donne ha registrato un aumento anche rispetto al 2020 (+2,3%).

Nel corso del 2021, in provincia di Trento, sono state avviate 643 attività gestite da donne, mentre le cessazioni in questo stesso periodo sono state 444, con un saldo positivo di 199 unità.

Il settore in cui opera il maggior numero di imprese femminili è l'agricoltura (1.967 unità) che, insieme al commercio (1.836 unità) e al turismo (1.555 unità), rappresenta circa il 57% dell'attività economica femminile dell'intera provincia.

Tra le caratteristiche del sistema produttivo al femminile - segnala la Camera di commercio - emerge una rilevante presenza di imprese giovanili e straniere.

Il 12,5% delle imprese femminili, infatti, è guidato da under 35 (1.179 unità in valore assoluto). Le imprese straniere sono, invece, il 10,6% del totale delle imprese gestite da donne (996 unità).

Nel 2021, 1.815 attività economiche femminili erano imprese artigiane (il 19,2%). Si tratta, in oltre l'85% dei casi, di imprenditrici che hanno costituito una ditta individuale e che svolgono la loro attività prevalentemente nei servizi alla persona.

E da oggi, 8 marzo al 9 aprile, palazzo Roccabruna a Trento ospiterà la mostra "L'impresa di mettersi in proprio", ideata dal Comitato per la promozione dell'imprenditoria femminile (Cif). L'esposizione, curata dall'architetto Roberto Festi, propone la storia di ventiquattro imprenditrici e libere professioniste trentine in rappresentanza del tessuto economico locale.

"Il Comitato per la promozione dell'imprenditoria femminile - spiega in una nota la coordinatrice Claudia Gasperetti - ha sostenuto fortemente la volontà di realizzare questa mostra per dare seguito al progetto editoriale realizzato la scorsa estate con un duplice scopo: trasmettere esperienze positive, che possano essere di esempio per tutti coloro che intendono avviare un'attività economica, ed essere di stimolo alle giovani e ai giovani studenti, che si trovano a fare le prime ipotesi ponderate sul loro futuro professionale".

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