Crisi / L’allarme

Rincaro dei carburanti e delle tariffe dell’energia, autotrasportatori trentini preoccupati per quanto sta accadendo nel resto d’Italia

In un comunicato prendono le distanze “dalle azioni di violenza che hanno avuto luogo in questi giorni” e auspicano che si trovino delle soluzioni condivise con il governo. Fedriga: “Rischio blocco approviggionamento merci”

TRENTO. “Gli incontri degli ultimi giorni al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, si sono conclusi senza aver ancora prodotto i risultati tangibili che gli autotrasportatori attendevano".

Anche Confartigianato, Confindustria e Fai – Conftrasporto del Trentino proseguono con il confronto con le istituzioni, tenendo aperto il dialogo con le imprese per individuare le iniziative più efficaci e opportune per raggiungere le soluzioni auspicate dalla categoria.

E aggiungono: “Le attuali tensioni internazionali non faranno altro che peggiorare l'attuale situazione. Chi autonomamente ha deciso di attuare azioni di protesta in alcune parti d’Italia, non rappresenta le associazioni più rilevanti dell’autotrasporto, che non si riconoscono minimamente nelle azioni di violenza che hanno avuto luogo in questi giorni”.
 

La preoccupazione delle Regioni
 

"La situazione che si sta determinando a seguito dell'aumento delle tariffe dell'energia elettrica e del rincaro dei carburanti sta diventando preoccupante anche in relazione alle proteste degli autotrasportatori". Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga

"C'è il rischio - ha detto ancora - di possibili blocchi di approvvigionamento e di circolazione delle merci, in particolar modo nelle Regioni del Mezzogiorno. Per questo motivo chiediamo che il Governo attivi al più presto su questi temi un tavolo di confronto con le Regioni coinvolte".

Intanto, ancora proteste e “tir lumaca” sulle autostrade italiane contro l'aumento dei prezzi del carburante. La mobilitazione degli autotrasportatori del Mezzogiorno prosegue anche oggi in Puglia, Molise e Sicilia, ma continuano le code anche all'ingresso dell'area portuale di Ravenna.

"Proseguiremo fin quando il Governo non comprenderà le nostre ragioni", dicono alcuni aderenti alla protesta, che non è stata lanciata da alcuna sigla sindacale nazionale. A quanto si apprende, alcuni autotrasportatori hanno segnalato che i propri mezzi sarebbero stati bloccati dagli stessi manifestanti in autostrada affinché non proseguissero e aderissero alla mobilitazione. Rallentamenti sono stati registrati inoltre sulla Biferina (Molise) e su diverse statali pugliesi in vista di una nuova protesta domani a Bari.

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