Mele, scende dell'8% la produzione in Trentino

Scende dell’8% e si assesta su livelli inferiori alla media la produzione di mele del Trentino, che lo scorso aveva fatto registrare il raccolto più alto di sempre.

Per l’Alto Adige si stima invece una produzione perfettamente in linea con quella dello scorso anno e inferiore alla media.

Il dato emerge da Prognosfruit, la conferenza annuale dei produttori melicoli riuniti al Castello di Alden Biesen, in Belgio.

Il volume di mele disponibile nella zona comunitaria, stimato alla fine di luglio, potrebbe essere tra i più bassi degli ultimi anni (escludendo ovviamente il 2017).

In generale, per la quasi totalità dei paesi produttori, ci si attendono calibri generalmente inferiori alla media.

Altro elemento da tenere in considerazione è quello del calo drastico di varietà tipicamente prodotte e vendute nell’Europa orientale ed in particolare in Polonia dove si sono concentrate le maggiori perdite in Europa.

Per l’Italia si stima una produzione di 2.194.762 tonnellate, leggermente inferiore a quella dello scorso anno ed in linea con la media 2014 - 2018 (escludendo ovviamente il consuntivo del 2017). Gli andamenti della produzione per la stagione entrante sono differenti a seconda delle aree produttive.

Si stabilizza sulla cifra dello scorso anno il raccolto del Piemonte, ormai la seconda regione a livello di produttivo dopo il Trentino Alto Adige con una crescita guidata da nuovi meleti piantati in sostituzione del kiwi.

Leggermente in ribasso la produzione in Emilia Romagna e del Friuli, mentre torna livelli nella media quella della Lombardia.

Come accaduto due anni fa, il raccolto in Europa sarà pesantemente influenzato dalle gravi gelate che hanno colpito la Polonia e diversi paesi produttori dell’Est Europa.

La Polonia, infatti, prevede una riduzione del raccolto del 44% rispetto allo scorso anno con una produzione stimata a 2.710.000 tonnellate, inferiore quindi a quella del 2017.

Perdono fette consistenti di produzione anche Ungheria, Romania e Croazia.

In Austria ed in Germania, paesi a noi vicini e particolarmente interessanti per l’export italiano, si aspettano cali importanti della produzione rispettivamente del 22% e del 17%.

La Francia, invece, stima un raccolto in rialzo del 12% rispetto alla scorsa stagione, prevedendo un raccolto superiore a 1.600.000 tonnellate.

In incremento anche le produzioni di Portogallo (+15%) e Spagna (+14%). 

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