Piccole imprese, più crediti Provincia, stanziati almeno 33 milioni

di Domenico Sartori

Al 31 gennaio di quest'anno, secondo la Banca d'Italia, i prestiti bancari alle piccole e micro imprese trentine ammontano a 2.932 milioni di euro, 195 milioni in meno di un anno prima con una contrazione del 6,2%. Nonostante la ripresa dell'economia e del credito alle famiglie e alle aziende medie e grandi, i piccoli continuano a soffrire. Il motivo è che le imprese minori, anche se sane, hanno un basso rating. Se vuole prestare a una piccola ditta, la banca deve accantonare prezioso capitale, molto più che in altri casi. Gli strumenti esistenti non bastano più.
Così la Provincia, come annunciato venerdì all'assemblea di Cooperfidi dal direttore Paolo Nicoletti , corre ai ripari. Nel bilancio di assestamento verranno stanziate nuove risorse per i prestiti fatti direttamente dai consorzi di garanzia fidi, Confidi Trentino Imprese e Cooperfidi, oggi a quota 28 milioni. I Confidi potranno prestare fino a 200 mila euro per azienda, il doppio degli attuali 100 mila. L'obiettivo è aumentare i prestiti diretti di almeno 5 milioni.
L'altra mossa è una convenzione con le banche con l'intervento del Fondo nazionale di garanzia per le Pmi e di Cassa Depositi e Prestiti che, insieme al Fondo Europeo per gli Investimenti, ha messo in campo risorse per garantire 3 miliardi di crediti alle piccole imprese di tutta Italia. L'intervento del Fondo nazionale in Trentino è già più che raddoppiato negli ultimi quattro anni. Nel 2017 ha garantito con 122 milioni 878 piccole imprese che hanno ottenuto 165 milioni di finanziamenti, l'8,6% in più del 2016 quando i beneficiari erano 870 per 152 milioni di crediti. Nel 2013 le operazioni garantite erano state appena 305 per meno di 65 milioni di finanziamenti.
«Dobbiamo affrontare il tema del miglioramento del credito alle piccole imprese, sollevato dalla pressante richiesta degli Artigiani a Pergine» afferma il presidente della Provincia Ugo Rossi . L'allarme sulla persistente stretta ai piccoli era infatti partito a novembre, nell'assemblea di Pergine, dal presidente di Assoartigiani Marco Segatta ed è stato ripreso di recente dagli esponenti delle Pmi al convegno Abi di Bolzano. «In primo luogo - dice Rossi - allargheremo le maglie per i prestiti diretti dei Confidi. Oggi i prestiti diretti possono arrivare a 100 mila euro. Con l'assestamento di bilancio aumenteremo il plafond per portare il limite a 200 mila euro».
Il nuovo stanziamento sarà discusso con le associazioni degli imprenditori. Oggi Confidi Trentino Imprese eroga prestiti diretti a condizioni migliori delle banche per circa 13 milioni, Cooperfidi per 15 milioni ma a gennaio è partito il nuovo plafond da 2 milioni per le aziende agricole colpite dal meteo.
«Poi c'è il tema generale del rapporto tra banche e imprese - prosegue Rossi - Nel nostro territorio, fatto soprattutto di imprese piccole, ci sono difficoltà particolari, gli indicatori standard di valutazione da parte delle banche ci penalizzano più di altri. La Provincia proporrà una convenzione alle banche che prevede modalità diverse di assistenza finanziaria alle imprese più piccole. Noi possiamo soprattutto operare una forte moral suasion. Ma mettiamo anche a disposizione Cassa del Trentino per favorire accordi con Cassa Depositi e Prestiti e il Fondo centrale di garanzia presso il Ministero dello sviluppo economico».
«Con queste ulteriori garanzie - sottolinea Rossi - si avvicina la valutazione reale agli standard. Questo serve soprattutto alle imprese edili uscite dalla crisi, che hanno una struttura buona ma sono tuttora penalizzate nel credito. Pensiamo di mettere in campo anche i Cat, i Centri di assistenza tecnica delle associazioni imprenditoriali che la Provincia finanzia, per mettere a disposizione degli istituti di credito il patrimonio di informazioni che hanno. L'obiettivo è di arrivare alla convezione tra Provincia, banche, imprese e Confidi nel giro di un paio di settimane».

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