Rurali pronte per il gruppo di Cassa Centrale Banca

Il sistema delle Casse rurali trentine si sta attrezzando per entrare nel Gruppo bancario cooperativo di Cassa Centrale Banca seguendo tre direttrici: il consolidamento patrimoniale, la razionalizzazione dei costi e la pulizia del portafoglio crediti.

«La nascita del gruppo bancario a Trento è una sfida non solo per il credito cooperativo ma per tutto il Trentino» ha affermato il presidente della Cooperazione Trentina Mauro Fezzi. Nel 2016 le Casse Rurali hanno espresso una raccolta complessiva stabile pari a 17,2 miliardi di euro, con una ricomposizione interna tra la componente diretta, che cala, e la indiretta, che cresce. Tengono bene i prestiti alle famiglie, mentre diminuiscono leggermente quelli alle imprese, mantenendosi in totale sugli 11 miliardi di euro.

Il presidente di Cassa Centrale Banca, Giorgio Fracalossi, e il direttore generale, Mario Sartori, hanno aggiornato sullo stato di avanzamento di costituzione della capogruppo, che attualmente può contare sull’adesione di 110 banche.
Diventerebbe l’ottava banca italiana con circa 77 miliardi di euro di attivo e la più solida, con un indice Cet1ratio oltre il 17%. Avrà 1.600 sportelli e quasi 11.000 dipendenti, distribuiti in tutta Italia con la sola eccezione della Sardegna. L’aumento di capitale lanciato nei mesi scorsi ha superato i 650 milioni di euro, di cui 140 dalle Casse Rurali trentine. L’iter di costituzione del gruppo prevede entro gennaio la presentazione dell’istanza di autorizzazione in Banca d’Italia, e l’avvio con luglio 2018.

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