Aumentano ancora i depositi bancari dei trentini In media 22 mila euro a testa nel conto corrente

di Angelo Conte

Aumentano ancora i depositi bancari dei trentini che, in media, vedono il conto corrente diventare ancora più ricco, mentre gli impieghi, ossia i crediti delle banche a imprese e consumatori, si riducono ancora, sebbene di poco. E, così, nel 2015, considerando il dato di Banca d'Italia i depositi negli oltre 500 sportelli nei Comuni trentini sono saliti di circa il 5,6% arrivando a quota 12 miliardi 138 milioni di euro.

Una cifra che, se rapportata solo a quella del 2013, vede un aumento di oltre 1,4 miliardi di euro, circa il 13% in più rispetto ai 10 miliardi 709 milioni di euro di soli due anni fa. I crediti, invece, tendono a stagnare quando non a diminuire: se si considerano quelli concessi dalle banche (anche non trentine) a tutti i residenti, escluse le istituzioni finanziarie e monetarie, il dato di fine 2015 si ferma a quota 19 miliardi e 26 milioni di euro contro i 19 miliardi 50 milioni di fine 2014 e i 19 miliardi 69 milioni di fine 2013. Un calo di circa 24 milioni di euro in un anno, che diventa ancora maggiore se si considerano le statistiche relative agli impieghi per provincia dello sportello, quelli erogati dalle filiali presenti in Trentino sono scesi dai 17 miliardi 922 milioni di euro contro i 17 miliardi 239 milioni di euro del 2014, con una riduzione pari al 3,9%.
Depositi, Tione al vertice
Come già negli anni scorsi, anche nel 2015 sul primo gradino della classifica dei depositi procapite c'è Tione. Gli abitanti del comune capoluogo delle Giudicaroe possono contare su oltre 68.000 euro a testa. Solo nel 2013 la cifra era ferma, si fa per dire, a 57.000 euro circa. In due anni i depositi negli sportelli presenti nel territorio comunale sono saliti di circa il 25%, passando da circa 205 milioni di euro del 2013 a oltre 249 milioni di euro nel 2015. Tra le ragioni della ricchezza di Tione, il fatto di essere riferimento bancario anche per molte aree ricche come Campiglio o Pinzolo. Sul secondo gradino del podio troviamo invece il comune noneso di Fondo con oltre 45.000 euro di depositi a testa. Terzo il comune solandro di Malé che conta su oltre 41.000 euro pro capite.
Levico il più «povero»
In fondo alla classifica dei depositi pro capite troviamo Levico con circa 12.600 euro medi, poi Villa Lagarina con circa 15.500 euro e, terzultimo, il Comune di Mori con 17.530 euro a testa. A livello provinciale i depositi pro capite sono saliti a 22.585 euro, quando solo due anni fa si era fermi a 20.231 euro, circa il 10% in meno.
Meno fiducia, più depositi
Secondo il professore di economia dell'Università, Michele Andreaus, i dati dell'aumento dei depositi e della riduzione dei crediti mettono in evidenza come da parte delle banche «oggi ci sia più prudenza nel dare crediti a differenza degli anni 2000 quando il finanziamento era concesso con manica molto più larga. Oggi il credito è molto più meritocratico». L'altra faccia della medaglia è che «c'è meno richiesta di credito da parte di imprese perché non c'è fiducia nel futuro». Stessa ragione per l'aumento dei depositi: si tengono i soldi nel cassetto in attesa di tempi migliori.

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