Riforma del credito cooperativo Il decreto atteso entro Natale

di Francesco Terreri

Sotto l'albero di Natale le Casse rurali e banche di credito cooperativo potrebbero trovare il decreto del governo sulla riforma del settore. I tecnici sono al lavoro per integrare la bozza di autoriforma di Federcasse dei necessari approfondimenti normativi che la rendano compatibile con il Testo unico bancario e le direttive europee.

Il nodo più importante per capire se saranno possibili più gruppi bancari come proposto da Cassa Centrale Banca è la soglia di capitale della holding, che Federcasse propone a quota 1 miliardo di euro, scoraggiando così i trentini, ma che potrebbe essere fissata a livelli inferiori o addirittura a livelli diversi per tre gruppi nazionali di matrice cooperativa.

Uno è sicuramente il gruppo autonomo delle Raiffeisen altoatesine e il governo insiste sul fatto che Trento potrebbe fare in modo analogo, diversamente da Cassa Centrale che si propone come aggregatore nazionale.

Ma a via Segantini stanno anche studiando possibili soluzioni di compromesso.

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