La banca ti dà meno interessi sui conti correnti? Dovrebbe farti pagare meno anche i debiti

Le banche stanno mandando lettere ai clienti in cui comunicano l'abbassamento dei tassi sui conti correnti. E quelli sui prestiti? In certe condizioni, dice il Centro Consumatori, dovrebbe essere parallelamente abbassato anche il costo dei debiti.

di Francesco Terreri

Le banche stanno mandando lettere ai clienti in cui comunicano l'abbassamento dei tassi sui conti correnti. E quelli sui prestiti? In certe condizioni, dice il Centro Consumatori, dovrebbe essere parallelamente abbassato anche il costo dei debiti.

In questi giorni alcuni consumatori si sono rivolti al Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) di Bolzano dopo aver ricevuto una comunicazione dalla propria banca, con la quale si annunciava l'abbassamento del tasso creditore sui loro conti correnti. I correntisti volevano aver chiarito se tale comunicazione fosse corretta o meno.

Le comunicazioni provenienti dalle banche che annunciano l'abbassamento dei tassi creditori nei rapporti di conto corrente non sono, in genere, benviste dai clienti bancari. Gli istituti bancari sono obbligati a «proporre» le modifiche ai loro clienti in presenza di un giustificato motivo. I clienti, nel caso in cui non siano d'accordo con il contenuto della proposta, hanno come unica possibilità quella di recedere dal contratto di conto corrente entro 60 giorni, alle vecchie condizioni.

Ma il Testo Unico Bancario impone agli istituti di credito anche altre regole: se la banca modifica, infatti, il tasso creditore applicato per motivi di «politica monetaria», cioè a seguito di decisioni delle banche centrali, la stessa è obbligata a variare contestualmente anche l'eventuale tasso debitore per lo scoperto o per il fido. In altre parole: se mi vengono accreditati meno interessi a mio favore sul conto, nel caso io vada in rosso, dovrei pagare anche meno interessi debitori alla banca.

Naturalmente le banche cercano di eludere questa regola. Anche se nelle comunicazioni si parla esplicitamente di «tassi guida» (quelli della Bce) e di titoli di stato, alcuni paragrafi più sotto viene, altrettanto esplicitamente, stabilito che «non si tratta di una modifica dovuta a politica monetaria». In questo modo la banca evita il contestuale abbassamento del tasso sul fido o sul prestito del cliente.

Il CTCU invita i consumatori, ma anche gli imprenditori e gli artigiani che si trovino col conto in rosso e che abbiano ricevuto una simile comunicazione, ad insistere con la banca affinché venga abbassato anche il tasso debitore, non solo quello creditore.

Secondo il direttore del CTCU Walther Andreaus «è chiaro che vedersi comunicare che il tasso d'interesse attivo, da livelli già bassi, viene abbassato ulteriormente a livelli irrisori non mette certo di buonumore. Molti consumatori si stanno chiedendo anche se, sulle loro spalle, si tenti di far quadrare al meglio il risultato del bilancio annuo delle banche. In ogni modo sottoporremo la questione anche agli organi di vigilanza competenti».

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