«L'Imis? Per noi è un errore toglierla»

Daldoss e Gianmoena contro Renzi. Stanchina: «Da capire gli effetti sui comuni»

La proposta lanciata dal premier Matteo Renzi che pochi giorni fa ha detto di voler eliminare «la tassa sulla prima casa dal 2016», quella che oggi si chiama Imu-Tasi e un tempo Ici, in Trentino viene accolta in maniera molto tiepida. Nella nostra provincia, a partire proprio da quest'anno, abbiamo l'Imis che unisce Imu e Tasi. Con il proprio gettito rappresenta un sostentamento non indifferente per gran parte dei comuni.

L'eliminazione della tassa sulla prima casa, secondo gli «addetti ai lavori», non potrebbe essere fatta se non ci fosse da parte dello Stato una adeguata copertura che evitasse ulteriori ricadute negative sui comuni. «Chi pagherebbe il conto?» è la domanda che si è fatto ieri l'assessore provinciale alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa, Carlo Daldoss«Tutte le riduzioni e le promesse di riduzione delle tasse - ha affermato - hanno ovviamente un loro appeal e tutti noi vorremmo azzerare le imposte o le tasse come l'Imis. Bisogna però vedere chi pagherebbe il conto perché se lo devono fare ancora i comuni, la vedo impraticabile come strada a meno che lo Stato non trovi risorse che possano sopperire la mancanza del gettito». Per l'assessore Daldoss l'eliminazione della tassa sulla prima casa potrebbe diventare un errore. «Non so fino a che punto - ha spiegato ieri - sia giusta l'eliminazione tout court dell'imposta sulla prima casa. Forse sarebbe più equo un ragionamento come quello che noi abbiamo già fatto e che riguarda l'agire sulle detrazioni. In Trentino, infatti, già oggi i nostri comuni hanno la possibilità di azzerare l'Imis grazie appunto alle detrazioni e alcuni lo hanno già fatto».

Anche per Paride Gianmoena , presidente del Consorzio dei Comuni, l'eliminazione dell'imposta sulla prima casa senza adeguate coperture porterebbe gravare sull'offerta di servizi. «Come Comuni e come Provincia - ha spiegato - abbiamo cercato di tenere più basse possibili le aliquote di questa imposta, considerando anche la situazione in cui si trovano diverse famiglie e aziende. Ricordo però che oggi ci sono comuni che vivono di questo gettito, visto anche che i trasferimenti dalla Provincia si sono ridotti».

Il presidente del Consorzio dei Comuni trentini ha sottolineato come l'impegno messo in campo dai comuni sia quello di contenere i costi, riorganizzare i propri sistemi senza aumentare le imposte. «Se ci tolgono anche le imposte con cui i comuni vanno avanti, sarebbe come dire che non si potranno più garantire i servizi che abbiamo oggi».

A dire invece che sul tema «al momento non vi è alcuna previsione ma ci potrà essere un ragionamento» è stato invece ieri l'assessore comunale Roberto Stanchina . «Dobbiamo capire bene - ha spiegato - quali potrebbero essere gli effetti». 

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