Trento, i prezzi calano: ogni famiglia risparmia 145 euro all'anno

Ad aprile i prezzi a Trento continuano a scendere: il tasso di inflazione tendenziale, secondo l’Istat e l’Istituto di Statistica trentino, è pari al -0,6%

di Francesco Terreri

Ad aprile i prezzi a Trento continuano a scendere: il tasso di inflazione tendenziale, secondo l’Istat e l’Istituto di Statistica trentino, è pari al -0,6%. Ma la deflazione non è solo un segnale negativo di caduta dei consumi. In base ai calcoli dell’Unione nazionale consumatori, in questo scenario una famiglia trentina di tre persone risparmierà 145 euro su base annua, il secondo miglior risultato tra i capoluoghi dopo Bologna.

Il mese scorso i prezzi a Trento sono rimasti fermi, mentre a livello nazionale c’è una leggera crescita (+0,2% l’indice generale dei prezzi, +0,1% l’indice per le famiglie di operai e impiegati). Rispetto a dodici mesi prima il calo è dello 0,6%, confermando la tendenza registrata a marzo. Il calo mensile più consistente (-1,1%) si registra in due voci: abitazione, acqua, elettricità e combustibili e nelle comunicazioni.

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In particolare, sono le bollette a portare giù l’inflazione: in un mese calano del 2,7%. Sul piano tendenziale, i prezzi di casa e bollette scendono del 2,4%, quelli di telefonia e smartphone del 2,6%. L’altra categoria in calo ad aprile dello 0,1% sono le bevande alcoliche e tabacchi, che però in un anno crescono del 2,5%, soprattutto per gli aumenti delle sigarette.

Sono fermi invece nel mese i prezzi di mobili e servizi per la casa, che in un anno scendono dello 0,2%. Inflazione mensile zero anche negli alberghi e nei pubblici esercizi, che però su base annua registrano prezzi in aumento dello 0,9%. Nessun incremento per i costi dell’istruzione, cresciuti tuttavia del 6,5% rispetto all’aprile 2014.

Poi ci sono i prezzi in leggero aumento nel mese. Gli alimentari e bevande analcoliche crescono dello 0,1%, mentre resta in calo dello 0,3% la dinamica annua. Abbigliamento e calzature aumentano ad aprile dello 0,2%, con un calo annuo dell’1,5%. Stesso incremento mensile per i costi dei servizi sanitari, che su base annua crescono dello 0,6%. I prezzi dei trasporti aumentano invece nel mese dello 0,5%, ma restano in diminuzione nell’anno: -2,6%. I rincari mensili maggiori, pari al +0,6%, sono quelli di ricreazione e cultura, trainati dagli aumenti di prezzo dei pacchetti vacanza. Su base annua la voce resta in calo dello 0,3%.

I prezzi delle spese di tutti i giorni, quelle non rinviabili e necessarie, il cosiddetto carrello della spesa, salgono secondo l’Istat dello 0,8%, determinando a livello nazionale un aumento del costo della vita per famiglia di 55 euro l’anno. Lo stima l’Unione nazionale consumatori.
Analizzando i dati dell’inflazione per città, quella più cara d’Italia si conferma Bolzano, con un aggravio di spesa per una famiglia da 3 componenti di 230 euro su base annua. La palma del risparmio, invece, spetta a Bologna, dove l’abbassamento dei prezzi consente ad una famiglia di 3 persone di risparmiare 419 euro annui. Al secondo posto, appunto, Trento con 145 euro di risparmio annuo per famiglia.

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