Ricerca e agricoltura, Dellai attacca Rossi

Nel giro di poche settimane il sistema della ricerca trentino si trova decapitato. Prima  Massimo Egidi  annuncia le dimissioni dalla guida della Fondazione Kessler (Fbk), poi la settimana scorsa è  Francesco Salamini , presidente della Fondazione Edmund Mach (Fem) a gettare la spugna. Infine, la rettrice  Daria de Pretis , a sorpresa, è stata nominata giudice della Corte costituzionale e dovrà lasciate il vertice dell'Università di Trento. L'ex governatore  Lorenzo Dellai  che nella ricerca ha sempre creduto e investito molto in questi anni guarda con preoccupazione alla situazione che si è venuta a creare

di Luisa Maria Patruno

Nel giro di poche settimane il sistema della ricerca trentino si trova decapitato. Prima  Massimo Egidi  annuncia le dimissioni dalla guida della Fondazione Kessler (Fbk), poi la settimana scorsa è  Francesco Salamini , presidente della Fondazione Edmund Mach (Fem) a gettare la spugna. Infine, la rettrice  Daria de Pretis , a sorpresa, è stata nominata giudice della Corte costituzionale e dovrà lasciate il vertice dell'Università di Trento. L'ex governatore  Lorenzo Dellai  che nella ricerca ha sempre creduto e investito molto in questi anni guarda con preoccupazione alla situazione che si è venuta a creare, felice solo per l'addio di de Pretis perché chiamata a più alto incarico dal presidente della Repubblica Napolitano.


Onorevole Dellai, il Trentino ha perso di colpo i vertici dell'Università e dei due principali centri di ricerca. Cosa sta succedendo?
Direi che il termine perso si può usare solo per la rettrice dell'Università, per gli altri non è la parola giusta. Di certo non lo è per il professor Salamini, che sarebbe stato ben lieto di continuare per altri due o tre anni e invece gli è stato detto di no ed è stato accompagnato alla porta. Perché?

Lorenzo Dellai
Ecco questo è quello che vorrei sapere. Ho parlato con Salamini dopo aver letto sull'Adige la notizia che aveva deciso di lasciare. Mi ha detto che preso atto che la Provincia aveva altre idee si è tirato da parte. Ma la vera domanda è perché non gli è stato chiesto di rimanere e io questo non riesco a capirlo. Non si è valutato il percorso e il risultato, che ha portato S.Michele ad essere oggi in una situazione di grandissima qualità.


Lei pensa che Andrea Berti, direttore del Codipra, candidato di Rossi e Dallapiccola, non sia all'altezza di Salamini?


Ho visto che tutti discutono dei nomi. Ma io dico che prima di fare riferimento a possibili nomi, cosa che per altro non mi compete, è giusto chiedersi perché si è voluto interrompere un percorso. S.Michele è cresciuto in maniera incredibile, basta vedere le pubblicazioni in copertina sulle principali riviste scientifiche internazionali o i 40 ricercatori che hanno vinto il concorso di abilitazione per professore associato o ordinario o i progetti europei portati avanti. È riconosciuto dall'Anvur come il primo ente di ricerca italiano nel campo agricolo e agroalimentare.


Teme un'inversione di rotta o una scelta localistica e al ribasso?


S. Michele è un'ottima scuola e un ottimo centro di assistenza tecnica all'agricoltura, ma buone scuole e buoni centri ci sono anche in altre realtà d'Italia. Quello che rende la Fem unica è che si mette insieme tutto questo con un centro di ricerca internazionale all'avanguardia, che attira cervelli da tutto il mondo. Bisogna stare attenti a non mettere in difficoltà questo percorso.

Ai contadini trentini non serve avere a S. Michele una sorta di assessorato bis, per le cose quotidiane, hanno bisogno di un centro che lancia prospettive nuove, che è lungimirante, che studia cose che potranno tornare utili da qui a un po' di tempo. Fino ad ora mi chiedevano a Roma: come avete fatto a reclutare in Trentino uno come Salamini? Ora immagino che mi chiederanno: come avete fatto a farvelo scappare?


È vero che il presidente Rossi vuole un trentino doc per Fbk e Fem?


Non lo so. Mi auguro che non sia questo il criterio. Può darsi che in certi casi ci sia un trentino che va molto bene, può darsi che serva cercare altrove. L'importante è sposare la causa degli enti trentini come avvenuto con Cipolletta, Bernabè, Salamini, Egidi, Piero Giarda. Il punto è capire ora qual è la visione, se si vuole tornare indietro. La vicenda di S.Michele è inquietante per questo. E io sono convinto che non è abbassando il target che siamo più utili al contesto locale.

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