Allevatori: «Chiederemo lo stato di calamità»

Il clima di questa estate ha decimato la produzione di foraggio: il primo taglio è già saltato, a rischio è anche il secondo. L'allarme arriva dagli allevatori trentini, riuniti oggi a malga Pozze in val di Sole per l'incontro annuale, che hanno intenzione di chiedere alla Provincia lo stato di calamità per le zone alte. Questo danno - ha sottolineato il presidente degli allevatori trentini Silvano Rauzi - si aggiunge all'incremento dei prezzi dei cereali, saliti del 50%, che ha vanificato il guadagno accumulato lo scorso anno

13F086.JPGTRENTO - Il clima di questa estate ha decimato la produzione di foraggio: il primo taglio è già saltato, a rischio è anche il secondo. L'allarme arriva dagli allevatori trentini, riuniti oggi a malga Pozze in val di Sole per l'incontro annuale, che hanno intenzione di chiedere alla Provincia di Trento lo stato di calamità per le zone alte. Questo danno - ha sottolineato il presidente degli allevatori trentini Silvano Rauzi - si aggiunge all'incremento dei prezzi dei cereali, saliti del 50%, che ha vanificato il guadagno accumulato lo scorso anno.

 

"Non bastasse - ha aggiunto Rauzi - agli allevatori in questo periodo viene a mancare l'anticipo del 50% del premio europeo del Psr, il programma di sviluppo rurale istituito proprio per compensare i disagi di chi opera nelle zone disagiate di montagna. In Trentino, in sette anni, sono arrivati circa 310 milioni di euro per tutto il comparto agricolo".

 

Il presidente della Provincia Ugo Rossi, che ha partecipato all'incontro con gli assessori Mellarini e Daldoss, ha promesso la vicinanza della Provincia al settore zootecnico, "nonostante - ha rimarcato - le risorse siano scarse, o almeno molto inferiori rispetto al passato. La Provincia sta passando momenti difficili perché siamo in difficoltà a programmare il nostro futuro, tra patto di stabilità e norme finanziarie. Ma sono ottimista, perchè dal governo sono arrivati segnali un pò più positivi rispetto al recente passato". 

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