Ramadan, Breigheche: rispettare chi lo fa

«Le persone di religione islamica che lavorano in condizioni particolari possono valutare la condizione in cui si trovano e, per evitare di arrecare danno a se stessi, possono eventualmente rompere il digiuno previsto dal Ramadan e rifarlo in un altro periodo dell'anno». Lo afferma il presidente della Comunità islamica del Trentino-Alto Adige, Aboulkheir Breigheche, dopo l'inizio del mese di Ramadan

musulmani_01.jpgTRENTO - "Le persone di religione islamica che lavorano in condizioni particolari possono valutare la condizione in cui si trovano e, per evitare di arrecare danno a se stessi, possono eventualmente rompere il digiuno previsto dal Ramadan e rifarlo in un altro periodo dell'anno". Lo afferma il presidente della Comunità islamica del Trentino-Alto Adige, Aboulkheir Breigheche, dopo l'inizio del mese di Ramadan.

 

"In Trentino, un po' alla volta anche i datori di lavoro iniziano a permettere ai lavoratori di religione musulmana di praticare il mese del Ramadan", aggiunge Breigheche il quale sottolinea che si tratta di "un mese di impegno non solo dal punto di visita fisico, ma anche dal punto di vista educativo, perché nel periodo di digiuno le persone di fede musulmana devono avere un particolare autocontrollo nel comportamento e nel parlare. Non è solo digiuno per lo stomaco, ma anche per occhi, orecchie, mani e piedi".

comments powered by Disqus