A Trento 7 mila case vuote. Uil: tutte a canone moderato

A Trento ci sono quasi 7 mila case vuote che potrebbero venire agevolmente messe a disposizione per i cittadini con minori possibilità economiche con la garanzia dell'ente pubblico. A lanciare «l'Agenzia di solidarietà per l'affitto» è il segretario generale della Uil Walter Alotti che propone di copiare il modello friulano per il canone moderato

A Trento ci sono quasi 7 mila case vuote che potrebbero venire agevolmente messe a disposizione per i cittadini con minori possibilità economiche con la garanzia dell'ente pubblico. A lanciare «l'Agenzia di solidarietà per l'affitto» è il segretario generale della Uil Walter Alotti che propone di copiare il modello friulano per il canone moderato.

appartamenti case

Alotti parte da un dato statistico: sul territorio del Comune di Trento ci sono 1.100 abitazioni sfitte (non utilizzate da oltre due anni) e 5.600 alloggi «a disposizione» (usati cioè dai proprietari come seconda casa e/o non utilizzati entro due anni dall'ultima occupazione).
Numeri importanti secondo la Uil che fanno storcere il naso di fronte al grido d'allarme lanciato da Fcs (Fondazione Comunità Solidale), Caritas e Atas sull'emergenza casa: aumento dell'8% del costo medio degli affitti e ottocento sfratti negli ultimi cinque anni.
Per questo la Uil avanza la proposta di un particolare fondo di garanzia basato sul cosiddetto «modello friulano».
L'idea è di un fondo per tutelare i privati disposti ad affittare a canone concordato i loro alloggi a determinate famiglie - di cui l'ente locale si fa garante rispetto ai pagamenti delle pigioni e alla restituzione dell'appartamento stesso - in tempi e condizioni adeguate ai contratti stipulati.


«La novità dell'iniziativa - spiega Alotti - sta nel possibile coinvolgimento, come, appunto, accade in Friuli Venezia Giulia e in particolare nel comune di Trieste, di tutta una serie di soggetti pubblici e privati nell'attivazione di una sorta di "Agenzia di Solidarietà per l'affitto", uno strumento integrato per offrire, anche in Trentino, una risposta in più alla questione del fabbisogno abitativo».
Lo scopo sarebbe quello di offrire a famiglie che non hanno i requisiti Icef per la casa Itea ma nemmeno il patrimonio necessario per l'acquisto case in affitto a prezzi abbordabili. «Sarebbe inoltre una soluzione anche per i piccoli proprietari di appartamenti, costretti spesso a tenere sfitto un alloggio per non incorrere nella morosità dilagante, nei danneggiamenti degli alloggi locati o nelle lunghissime attese, in caso di necessità di uso, per la restituzione» spiega Alotti.


Il quale individua i possibili partner dell'Agenzia: Itea, Comune di Trento, Fondazione Caritro, Cassa Rurale di Trento, Acli, Associazioni inquilini, sindacati, le Associazioni della Proprietà Edilizia, Uppi, Anaci e i rappresentanti delle Agenzie immobiliari.
Alotti lancia anche una proposta per aiutare i piccoli proprietari a mettere «in circolo» i loro appartamenti, magari chiusi da tempo perché da ristrutturare. «Si potrebbe pensare ad accordi convenzionali con gli Istituti bancari per mutui agevolati a favore di proprietari di un'abitazione che intendono ristrutturarla per poi metterla a disposizione nel circuito Agenzia di Solidarietà per l'affitto».

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