Superstore in rosso: perdita di 900 mila euro

Trento Sviluppo, la società che gestisce i due superstore di Trento e Rovereto e sta costruendo il terzo a Riva del Garda, chiude i conti 2013 con un rosso di circa 900 mila euro. La perdita è quasi doppia di quella dell'anno scorso, pari a 484 mila euro, e segue i rossi 2011 e 2010. Sono quattro anni, infatti, che i superstore non fanno utili. Per trovare un risultato positivo, di 258 mila euro, bisogna risalire al 2009

di Francesco Terreri

coop superstoreTrento Sviluppo, la società che gestisce i due superstore di Trento e Rovereto e sta costruendo il terzo a Riva del Garda, chiude i conti 2013 con un rosso di circa 900 mila euro. La perdita è quasi doppia di quella dell'anno scorso, pari a 484 mila euro, e segue i rossi 2011 e 2010. Sono quattro anni, infatti, che i superstore non fanno utili. Per trovare un risultato positivo, di 258 mila euro, bisogna risalire al 2009. La causa è prima di tutto il calo dei consumi, che si traduce in una diminuzione del fatturato rispetto ai 52,7 milioni di euro del 2012. Così, nelle assemblee comprensoriali della cooperazione di consumo, in corso in queste settimane, il presidente del Sait Renato Dalpalù ha messo sul piatto le scelte possibili: o Sait compra la quota del 50% di Coop Nordest in Trento Sviluppo oppure, più probabilmente, vende la sua.


Il primo superstore a Trento sud, con un'area di vendita di 4.227 metri quadri, aprì nel 2002, il secondo al Millennium Center di Rovereto, 3.426 metri quadri di superficie, nel 2004. Il terzo, 3.500 metri quadri, è in costruzione a  Riva nell'area  ex Gentilini e dovrebbe aprire nel 2015. I ricavi di Trento Sviluppo, tra vendite nei supermercati e altri, sono balzati da quasi 14 a oltre 64 milioni nei primi sette anni, per poi frenare fino ai 62 milioni del 2011 e scendere sotto i 60 nel 2012.


Che i superstore da alcuni anni non andassero bene era noto da tempo. Secondo fonti qualificate, i conti 2013 di  Trento Sviluppo  si preannunciavano in rosso di 1,5 milioni. La riduzione della perdita sarebbe stata ottenuta grazie a riconteggi di premi a fornitori Coop.
Dalpalù sottolineava anche che «Coop Italia sta elaborando progetti di rilancio». In effetti sembra che sia stato il socio  Coop Consumatori Nordest , che ha il 50% di Trento Sviluppo, a porre  Sait, che controlla l'altro 50%, davanti al dilemma: o i superstore li prendete voi oppure li prendiamo interamente in carico noi e impostiamo la nostra politica di rilancio. In collaborazione, certo, ma con percorsi diversi.


Quanto costa acquistare il 50% di Trento Sviluppo? La società, presieduta dall'ex numero uno Sait  Giorgio Fiorini , ha un patrimonio netto, dopo le immissioni di capitale per coprire le perdite, di 5,5 milioni. I debiti sono pari a 41,5 milioni ma in gran parte, 32,4 milioni, sono finanziamenti dei due soci, con una prevalenza della quota messa da Coop. Una prima stima potrebbe valutare l'azienda tra i 50 e i 60 milioni e quindi il 50% tra i 25 e i 30 milioni.
Difficile che Sait abbia la liquidità necessaria per questa operazione, benché il patrimonio del consorzio sia ampiamente solido oltre i 95 milioni. A marzo il consorzio della cooperazione di consumo ha consolidato a medio-lungo termine 32,5 milioni di debito con le banche, su un totale di 61 milioni (78 nel gruppo), in parallelo con regole più stringenti sui ristorni che le Famiglie cooperative lasciano in Sait a titolo di capitale sovventore.


Viceversa, per il consumo coop trentino un afflusso di liquidità dalla cessione della quota in Trento Sviluppo aiuterebbe, almeno a breve termine. L'assetto complessivo dei rapporti con Coop Nordest, tuttavia, è tutto da definire.
Passando a Sait e  Famiglie Cooperative , nel complesso il 2013 si è chiuso con una sostanziale tenuta, mentre si registra un primo trimestre 2014 particolarmente negativo. Il fatturato delle 73 Famiglie coop, secondo le prime anticipazioni di bilancio, si attesta l'anno scorso sui 368 milioni di euro, praticamente stabile sul 2012.


Analogo si preannuncia il valore della produzione Sait: era a quota 324 milioni nel 2012, dovrebbe aver perso solo frazioni di punto. All'assemblea del consorzio, in calendario domenica 8 giugno, il cda porterà un bilancio con un utile netto che dovrebbe essere di poco sotto il milione, intorno agli 800 mila euro. I ristorni ai soci Famiglie coop saranno analoghi all'anno precedente e pari a circa 3,8 milioni.


È andata peggio nei primi tre mesi di quest'anno, a quanto pare non solo per le cooperative ma anche per altri supermercati. Complice la Pasqua tardiva, non compresa nel trimestre, il calo sullo stesso periodo del 2013 è stato in alcuni casi a doppia cifra.

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