Tasi, come funziona

La Tasi prima casa premierà a Trento chi non ha figli e i proprietari di appartamenti grandi. Sono queste, infatti, le categorie destinate a beneficiare in misura maggiore, grazie alle modifiche al regime delle detrazioni, delle aliquote applicate alla nuova tassa. Trento applicherà quella minima, suggerita dalla Provincia nel protocollo di finanza locale: 1 per mille, contro il 4 per mille della vecchia Imu. Rispetto a quest'ultima, l'altra grossa differenza è la detrazione di 50 euro fissa per tutti, mentre prima era per ogni figlio a carico

di Franco Gottardi

euroTRENTO - Trento, come probabilmente farà la maggior parte dei Comuni provinciali, applicherà l'aliquota minima sulla Tasi prima casa. La bozza di regolamento di cui si è discusso lunedì in giunta comunale fa propria l'impostazione suggerita dalla Provincia nel protocollo di finanza locale indicando l'aliquota dell'1 per mille calcolata sulla rendita rivalutata dell'immobile.
 
Rispetto al 4 per mille applicato per calcolare l'Imu in passato i proprietari risparmieranno parecchio. Ma per effetto delle modifiche al regime delle detrazioni andrà a finire che risparmieranno maggiormente i nuclei famigliari senza figli e i proprietari di case e appartamenti più grandi. Come previsto a livello nazionale infatti mentre con l'Imu si detraevano dalla tassa lorda 200 euro per la prima casa più altri 50 euro per ogni figlio a carico convivente (per un massimo di due), con la Tasi la detrazione è di 50 euro fissa per tutti.
 
Con l'aliquota dell'1 per mille i comuni trentini si manterranno nettamente al di sotto della media nazionale. Il governo ha infatti stabilito che se le casse municipali lo richiedono le singole amministrazioni potranno applicare per le prime case aliquote fino al 3,3 per mille, quindi oltre il triplo. La stangata è invece in arrivo sulle seconde case, che applicheranno un'aliquota poco più alta, cioè l'1,5 per mille, ma che oltre alla Tasi così calcolata (di cui in realtà pagheranno solo il 90%) dovranno pagare anche l'Imu, per una cifra equivalente a quella dello scorso anno applicando, a Trento, l'aliquota del 7,83 per mille. Ipotizzando perciò un alloggio con rendita di 600 euro sappiamo che il proprietario lo scorso anno pagava 789,26 euro; quest'anno per lo stesso appartamento pagherà la stessa cifra di Imu a cui dovrà aggiungere altri 136,08 euro di Tasi.
 
I sindaci hanno deciso, e Trento non fa eccezione, di esentare dal pagamento della Tasi gli inquilini che vivono in affitto, che invece per la norma nazionale potrebbero essere chiamati a corrispondere una parte della tassa. Non pagheranno neanche i fabbricati delle attività economiche, ad esclusione di quelli rurali e di quelli utilizzati per l'esercizio dell'attività bancaria, assicurativa e professionale. Saranno esentati anche gli immobili di proprietà pubblica e dell'Itea. 
 
A fronte del rispetto del limite dell'1,5 per mille i Comuni hanno ottenuto dalla Provincia l'impegno a istituire un fondo di compensazione pari a 5 milioni per sostenere quelli che, rispettando queste misure, non riusciranno a recuperare interamente il gettito che garantiva la vecchia Imu sulla prima casa, pari a livello provinciale a 25,5 milioni. A Trento città il gettito per la prima casa era di oltre 6,6 milioni. «Non sappiamo ancora se applicando la Tasi raggiungeremo la stessa cifra o dovremo accedere al fondo di compensazione - spiega l'assessore comunale Fabiano Condini - ma comunque per il bilancio comunale le cose non cambieranno».
 
La Tasi potrà essere pagata in una rata unica o in due rate. La prima è fissata per il 16 giugno. E sebbene ci siano ancora due mesi e mezzo di tempo in realtà i Comuni dovranno correre per arrivare all'appuntamento preparati. A Trento la scaletta prevede per lunedì l'approvazione in giunta del regolamento sull'Imposta unica comunale, costituita dalla Tasi e della Tari, la tassa sui rifiuti. Per la Tari l'impostazione sarà quella attuale, con l'applicazione della tariffa puntuale a volume e solo qualche piccolo ritocco rispetto all'anno scorso.
 
Lunedì sera il provvedimento verrà illustrato alla commissione bilancio, nei giorni successivi sarà la volta delle commissioni statuto e ambiente. Poi il provvedimento verrà messo in calendario in consiglio comunale. Approvato dal consiglio si potrà procedere con il calcolo degli importi da pagare da parte dei cittadini e con l'invio a domicilio dei bollettini prestampati, come prassi per la realtà trentina e come promesso dal presidente del consiglio Matteo Renzi. «Alla fine di maggio i bollettini verranno recapitati a tutti» spiega Condini. In tempo per mettere mano al portafogli.

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