Rinviato l'aumento Iva? Lo pagheremo coi bolli

Le marche da bollo diventano più costose: quella da 1,81 euro passa a 2, quella da 14,62 sale fino a 16. La novità è valida da ieri ed è giustificata dalla necessità di trovare le risorse necessarie a consentire la prosecuzione degli interventi di ricostruzione nell'Abruzzo post terremoto. Mentre i tabaccai sono già attrezzati per produrre le nuove marche, ma anche per integrare quelle vecchie, i consumatori denunciano il ripetersi di un sistema che grava sempre sugli utenti finali e Confedilizia evidenzia che l'aumento riguarderà anche tutti i documenti connessi ad affitti, pure quelli per le vacanze. L'unica notizia positiva è che la tassa, per le Province di Trento e Bolzano, rimarrà al 90 % sul territorio

di Luca Nave

Le marche da bollo diventano più costose: quella da 1,81 euro passa a 2, quella da 14,62 sale fino a 16. La novità è valida da ieri ed è giustificata dalla necessità di trovare le risorse necessarie a consentire la prosecuzione degli interventi di ricostruzione nell'Abruzzo post terremoto. Mentre i tabaccai sono già attrezzati per produrre le nuove marche, ma anche per integrare quelle vecchie, i consumatori denunciano il ripetersi di un sistema che grava sempre sugli utenti finali e Confedilizia evidenzia che l'aumento riguarderà anche tutti i documenti connessi ad affitti, pure quelli per le vacanze. L'unica notizia positiva è che la tassa, per le Province di Trento e Bolzano, rimarrà al 90 % sul territorio.
 Paolo Cunego , del Comitato difesa consumatori, è categorico: «Dilettanti al Governo, che non hanno un progetto chiaro su come gestire la cosa pubblica. Si rinvia l'Iva e subito dopo si aumentano i bolli, tra le altre cose con un decreto passato "sotto traccia", quasi di nascosto. Ci dicono che serviranno per l'Abruzzo e c'è da sperarlo, ma le tante accise che paghiamo sulla benzina mi inducono a sospettare. Ci sono persone cui questo aumento non peserà e altre che, invece, lo avvertiranno come un aggravio importante. Penso che i 121 evasori totali di cui ho letto sui giornali non saranno particolarmente turbati, anche se magari - sorride - proprio per andare a difendersi in tribunale dovranno comprare qualche marca da bollo coi prezzi maggiorati».
Per i  tabaccai  nessun problema: non c'è «magazzino» perché il sistema di emissione stampa le marche al momento ed è stato predisposto anche per produrre le eventuali integrazioni. Chi ha già comprato vecchie marche, dunque, può acquistare ulteriori valori per 19 centesimi o per 1 euro e 38.
La  nota positiva : su questo aumento non è prevista la riserva all'erario, a differenza di recenti decreti in materia fiscale. Quindi buona parte del gettito, il 90 %, andrà alla Provincia e sarà investito in loco.
Per  Confedilizia : «Gli aumenti interessano tutti gli atti giuridici sottoposti a imposta di bollo e quindi anche i contratti di locazione di qualsiasi tipo (compresi quelli ad uso villeggiatura, brevi vacanze e week-end) nonché i contratti di comodato. Atti per i quali, quindi, l'imposta si applicherà nella misura di 16 euro ogni 4 facciate (100 righe). La maggiorazione interessa anche la marca da bollo (2 euro) da applicare alle ricevute relative al canone di locazione di importo superiore a 77,47 euro se non soggette a Iva.

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