Allarme investimenti  dai soci Folgarida

Un gruppo di imprenditori turistici soci di Funivie Folgarida Marilleva e di Dimeco, la società degli operatori della Val di Sole, lanciano l'allarme sui ritardi negli investimenti necessari alla stazione sciistica. «Gli affari vanno male, gli alberghi perdono il 20-30%. Funivie Folgarida dovrebbe essere il motore della valle, invece gli investimenti vengono rinviati. Si rischia di rimanere indietro rispetto a Funivie Madonna di Campiglio»

di Francesco Terreri

FOLGARIDA__282620.jpgTRENTO - Un gruppo di imprenditori turistici soci di Funivie Folgarida Marilleva e di Dimeco, la società degli operatori della Val di Sole, lanciano l'allarme sui ritardi negli investimenti necessari alla stazione sciistica. «Gli affari vanno male, gli alberghi perdono il 20-30%. Funivie Folgarida dovrebbe essere il motore della valle, invece gli investimenti vengono rinviati. Si rischia di rimanere indietro rispetto a Funivie Madonna di Campiglio».


Per giunta è ormai saltata la scadenza di giugno per l'asta sulle quote di controllo della società. Si allontana, così, la possibilità che l'azienda sia presa in mano da soci operativi e industriali, come sarebbe, secondo questi imprenditori, la cordata Cooperazione-Dimeco, uscendo dalle procedure concordatarie. Il vicepresidente di Folgarida, curatore fallimentare di Aeroterminal e effettivo dominus della situazione, Luca Mandrioli, ha in effetti portato le carte dell'asta competitiva alla Consob, l'organismo di vigilanza sui mercati finanziari, per avere il via libera dopo i dubbi e le discussioni sulla valutazione delle azioni della società.


L'animatore del gruppo di soci critici è Fabrizio Meneghini , imprenditore di Dimaro. «La prima grande criticità - afferma - sono le dimensioni del piano industriale 2013-2018 che gli attuali amministratori ci hanno presentato in assemblea. Gli investimenti sono pari a circa 23 milioni di euro, praticamente dimezzati rispetto al piano da 52 milioni presentato nel 2009, all'avvio del concordato in continuità. Sconfortante è poi il raffronto con il piano di investimenti di Funivie Madonna di Campiglio. Siamo in condizioni di completa sudditanza con il nostro confinante, che trae vantaggio dal fatto che i nostri ospiti si spostano volentieri sulle piste di Campiglio e viceversa molto pochi vengono sulle nostre piste».
Entrando nel dettaglio, Meneghini fa notare che, anche se il piano del 2009 aveva come orizzonte il 2020, al 2018 arrivava comunque a 41 milioni e, soprattutto, prevedeva interventi per tempo e non in ritardo sui concorrenti. «La nuova seggiovia delle Malghette era prevista nel 2012, ora è in calendario nel 2014». In Provincia è stata presentata la domanda di concessione ma non quella di finanziamento. «I nuovi depositi di accumulo d'acqua per l'innevamento artificiale, da 20 mila metri cubi in tutto contro i 200 mila del bacino di Campiglio, sono previsti nel 2017».


Una parte degli investimenti, inoltre, per 4,8 milioni sono acquisti di fabbricati, tra cui l'attuale sede, dalla società controllante Valli di Sole Pejo e Rabbi. «Tutto questo - conclude Meneghini - si spiega con l'operazione di liquidazione della società Valli per cui è necessario massimizzare i ricavi. Ma questa linea economica se è buona per il fallimento Aeroterminal per noi è un disastro».

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