Funivie Folgarida, battaglia sul valore

La cosa che più sorprende nelle reazioni all'utile record di oltre 46 milioni di euro di Funivie Folgarida Marilleva è che nessuno esulta. In parte perché è un risultato ottenuto attraverso operazioni straordinarie. Ma soprattutto perché si è aperta la battaglia sul valore della società, quindi su quanto serve a comprarla e su chi siederà in cda dopo l'assemblea di sabato 27. In val di Sole c'è una palpabile tensione. La presidenza del numero uno di Federcoop  Diego Schelfi , legata all'offerta Cooperazione-Dimeco di 10 milioni per il controllo della società funiviaria, è sempre più in bilico

di Francesco Terreri

La cosa che più sorprende nelle reazioni all'utile record di oltre 46 milioni di euro di Funivie Folgarida Marilleva è che nessuno esulta. In parte perché è un risultato ottenuto attraverso operazioni straordinarie. Ma soprattutto perché si è aperta la battaglia sul valore della società, quindi su quanto serve a comprarla e su chi siederà in cda dopo l'assemblea di sabato 27. In val di Sole c'è una palpabile tensione. La presidenza del numero uno di Federcoop  Diego Schelfi , legata all'offerta Cooperazione-Dimeco di 10 milioni per il controllo della società funiviaria, è sempre più in bilico.
I conti 2011-2012 di Funivie vedono un fatturato sceso a 20,7 milioni a seguito della negativa stagione invernale, dovuta, si legge nella relazione, alle «condizioni meteorologiche assolutamente anomale», cioè alla mancanza di neve. Come nell'inverno del 1852-53, quando - la citazione riportata in relazione è dal «Libro Maggiore di Casa Fantelli» - «sono andate fuori il pastore con le capre fino il 16 di gennaio».
Il margine lordo (Ebitda) è diminuito da 9 a 6,3 milioni, il risultato operativo cala a 1,3 milioni ma l'utile netto è di 46,6 milioni grazie a proventi straordinari per 54,9 milioni. Con questo risultato, il patrimonio netto della società balza da 18,7 a 65,3 milioni.
In sede coop, però, si contesta che il patrimonio sia l'unico modo di misurare il valore dell'azienda. Bisognerebbe considerare ad esempio il margine lordo, che oggi segnala le difficoltà dell'attività caratteristica, e la necessità di fare investimenti. Dal valore di Funivie dipende la base d'asta che la curatela fallimentare di Aeroterminal stabilirà per la vendita del 50,78% del capitale di Ffm detenuto dalla holding Valli di Sole Pejo e Rabbi, oltre che del 6,35% delle azioni detenute dalla stessa Atv e delle ulteriori quote che verranno dalla conversione dei crediti di Valli, come previsto dal concordato preventivo. Se si prende a base il nuovo patrimonio netto, la singola azione vale 2,47 euro e la maggioranza di Funivie più di 30 milioni.
Intanto il curatore Atv e vicepresidente di Funivie  Luca Mandrioli  porta a casa le operazioni straordinarie che hanno consentito l'utile record e che il giudice delegato delle procedure di concordato non ha bocciato, rendendole «definitivamente e irreversibilmente efficaci». Gli accordi con Unicredit, Banco Popolare e Cassa di Risparmio del Veneto (Intesa Sanpaolo) hanno visto la rinuncia a quasi 49 milioni di debiti di Folgarida in cambio di 7,5 milioni pagati subito e della rinuncia di Funivie ai crediti verso Atv.
La sopravvenienza attiva è di 41,3 milioni, a cui si aggiungono 11,7 milioni di utile da ristrutturazione, cioè i risparmi derivanti dall'omologazione del concordato preventivo, e altre voci minori per un totale, appunto, di quasi 55 milioni. I pagamenti sono stati fatti grazie a nuovi finanziamenti dalla Banca Popolare dell'Emilia Romagna e dalla Banca Interprovinciale Modena. Con la linea di credito Cassa Centrale da 6 milioni, i debiti verso banche sono ora a 13,5 milioni.
E gli altri? A bilancio sono stati iscritti 66,8 milioni di debiti per l'emissione di azioni e strumenti finanziari partecipativi (sorta di bond) che convertiranno altrettanti debiti bancari, compresi quelli con le Casse Rurali. L'operazione è prevista entro dicembre. Comprende anche la conversione della partecipazione in Funivie Madonna di Campiglio. Dopo le transazioni con le banche, però, non tutte le azioni Campiglio verranno cedute: Folgarida si terrà il 18,68% della società cugina della Rendena.

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