Il fisco controlla 40 attività

Una trentina di finanzieri è entrata in azione nell’area di Pinzolo. Nessuna tensione: «Ci hanno trattati con i guanti». Dodici posizioni lavorative sono al vaglio dell’Ufficio lavoro. «Hanno lavorato bene. Nessuna persecuzione», dicono in paese

di Laura Galassi

PINZOLO - I controlli della Guardia di finanza a Madonna di Campiglio non hanno spaventato gli imprenditori. È questa la reazione degli esercenti che, nel weekend del 17 febbraio, sono stati obiettivo dell'azione delle Fiamme gialle in Val Rendena.
Quello degli agenti è stato un intervento a vasto raggio (in gergo, «a massa»), che ha coinvolto, oltre a Madonna di Campiglio, anche altre località turistiche trentine, come la Val di Fiemme e la Val di Fassa.
Nell'area di Pinzolo sono stati «sguinzagliati» trenta agenti, che nel weekend hanno eseguito una quarantina di controlli trasversali: le Fiamme gialle non si sono, quindi, limitate a verificare l'emissione degli scontrini, ma hanno esaminato anche le posizioni lavorative dei dipendenti e i libri contabili.
I risultati sono positivi: le irregolarità riscontrate sono, infatti, solo sei. Tre noleggiatori di sci non hanno emesso un paio di scontrini e per un altro è stata richiesta la chiusura dell'esercizio, in quanto non aveva emesso più di quattro ricevute. Nel caso specifico, la segnalazione è al vaglio dell'Agenzia delle entrate, che a breve dovrebbe notificare il provvedimento da adottare. Gli altri verbali riguardano, invece, dei bar.
Per quanto riguarda la situazione dell'occupazione, sono stati «intervistati» quaranta lavoratori; di questi, dodici sono ora soggetti alla verifica dell'Ufficio lavoro.
Questi numeri parlano di un'evasione fisiologica, segno che in Val Rendena, e in generale in provincia, la legalità è radicata. «Tutto è andato bene, cittadini ed esercenti sono stati tranquilli e disponibili. Ai miei uomini ho detto: "entrate in punta di piedi", soprattutto quando i controlli si fanno il fine settimana», spiega il  generale Francesco Attardi , comandante della Guardia di finanza in regione
Nulla fuori dall'ordinarietà, quindi, anche se questa volta i controlli hanno avuto una risonanza maggiore rispetto alla routine. «Le forze dell'ordine fanno più pubblicità a questi interventi, perché vogliono sensibilizzare la popolazione e, forse, per rendere più efficace il loro lavoro», nota il presidente dell'Apt locale,  Marco Masè . «Proprio questa spettacolarizzazione è forse l'unico elemento che può infastidire i commercianti», aggiunge poi il titolare dell'hotel Bertelli. «Nel nostro Dna non c'è mai stata la pubblicità. Ma ora abbiamo un approccio diverso: quello che facciamo, lo vogliamo anche far sapere», sono le parole del generale Attardi.
Nessuno in Val Rendena si è sentito perseguitato dalla Finanza.  Paolo Pollini , presidente dell'Associazione commercianti, vuole sottolineare che «i finanzieri hanno fatto il loro lavoro; noi non abbiamo paura e i risultati dopo i controlli ci hanno dato ragione».
«I controlli sono stati discreti, senza intralciare il lavoro degli imprenditori. Io poi credo che in Trentino il concetto di legalità sia abbastanza diffuso», sottolinea il sindaco di Pinzolo, William Bonomi.
Con una stagione deludente come quella di quest'anno, la tentazione di «fare nero», comunque, diminuisce, fanno notare gli esercenti. Soprattutto, però, è cambiata la mentalità dei cittadini. «Con la crisi, il livello di sensibilità è mutato. Quando alla gente vengono chiesti sacrifici, si abbassa la tolleranza verso l'evasione», evidenzia il comandante della Finanza Attardi.
A dimostrare il mutato atteggiamento di turisti e residenti, è il fatto che, durante i controlli - che hanno riguardato anche le auto di grossa cilindrata - sono stati gli stessi cittadini a «denunciare» la mancata ricevuta dell'albergatore dal quale avevano soggiornato.

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