Teatro / Intervista

Chiara Francini: "Così vi racconto la mia vita"

La celebre attrice toscana parla del nuovo spettacolo che la vedrà in scena martedì 19 e mercoledì 20 marzo, all’auditorium Santa Chiara di Trento. “Forte e Chiara” è un percorso tratto dal libro omonino, ma sul filo della musica, nelle vicende personali e pubbliche, fra sarcasmo e (auto)ironia

di Fabio De Santi

TRENTO. Un memoir, un racconto umano vivo e rivoluzionario tratto dal libro omonino per un one woman show in cui ripercorre la sua vita, unica eppure così simile a quella di tanti altri. Sono queste le forme di “Forte e Chiara” lo spettacolo dell’attrice e scrittrice toscana che va a chiudere la stagione dell’AudiPop con “Forte e Chiara” martedì 19 e mercoledì 20 marzo, alle 20.30, all’auditorium Santa Chiara.

Con il sarcasmo e l’ironia tagliente che la contraddistinguono, Chiara Francini si racconta attraverso la musica, vicende personali e pubbliche, dicendo sempre la verità, senza far sconti a nessuno, in primis a sé stessa.

Chiara Francini: come ha preso forma il suo nuovo spettacolo?

“Dopo il monologo di Sanremo del 2023 sulla maternità mancata nel quale avevo espresso una mia opinione personale si è aperto un grande dibattito nazionale. Il dibattito è dialogo ed è sempre una forma di vita. Ho quindi pensato che potesse essere interessante raccontare la mia vita straordinariamente normale in un libro, che ha preso il titolo di Forte e Chiara”.

Un libro che ha avuto grande visibilità.

“Sì, anch’esso ha ricevuto un grandissimo amore, una grandissima condivisione da parte del pubblico. Da esso, a sua volta, è nato il monologo, che forse, è un dialogo ancor più vivifico perché fatto in presenza delle persone. E anche il monologo, che ha riscosso il tutto esaurito in tutta Italia, è stato ed è un ulteriore abbraccio, un ulteriore atto di condivisione con pubblico. Credo che alla base del lavoro di qualsiasi artista debba esserci questa istanza: la condivisione”.

Nelle note che accompagnano lo show si parla  di una trascinante confessione autobiografica.

“Beh, non so se sia trascinante (sorride Chiara Francini, ndr) ma è sicuramente vera. Tutto quello che racconto è vero come vere sono le riflessioni, le fragilità le esplosioni di gioia, le malinconie che colorano tutto il monologo”.

Nella prima parte si tratta di uno spettacolo di formazione di una ragazza di provincia  mentre poi i riferimenti sono anche alla tirannide del denaro e del potere.

“È stato come cucinare un buon pranzo un buon pranzo lo si cucina con quelli che sono gli ingredienti che si hanno, poi ci si può mettere la fantasia ci si può mettere l’estro. Ecco questo spettacolo è il miglior pranzo, con i migliori ingredienti che potessi preparare per il pubblico.

Facendo riferimento al finale come ne esce la donna nella sua condizione di oggi?

“Mi piace usare alcuni aggettivi come vera, possente e straordinariamente imperfetta".

Le musiche originali sono eseguite dal vivo dal Francesco Leineri.

“In questo mio spettacolo la musica è proprio fondamentale. Quella scritta dal maestro Francesco Leineri canta, in maniera perfettissima,  le note che mi rimbombano dentro”.

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