Musica / Intervista

Francesco Gabbani a Rovereto: "Ogni concerto è un’opera unica, irripetibile"

Il cantautore e polistrumentista toscano promette un live decisamente elettrico per il Concertone dell'Immacolata, in programma venerdì 8 dicembre, alle 21, nella piazza del Mart

di Fabio De Santi

ROVERETO. Conto alla rovescia iniziato per Concertone dell’Immacolata nel segno di Francesco Gabbani che si terrà venerdì 8 dicembre alle 21 nella piazza del Mart. Il cantautore e polistrumentista toscano proporrà uno show giocato sui suoi brani più noti, come “Amen” e “Occidentali’s Karma” accanto ai suoi successi più recenti legati anche all’album “Volevamo solo essere felici”. Biglietti al costo di 23 euro (con riduzione a 20 per gli over 65 e gli under 18) disponibili in prevendita su Boxol alle biglietterie del Teatro Sociale e dell’Auditorium S. Chiara. Biglietti acquistabili anche la sera del concerto alla cassa del Teatro Zandonai a partire dalle ore 18 .L’accesso alla piazza sarà consentito a partire dalle 20.

Francesco Gabbani, inizirei dal live che proporrà a Rovereto per l'Immacolata.

“Al centro ci sarà la mia musica, sarà un concerto denso di canzoni che in un modo o nell'altro hanno segnato il mio percorso. Di sicuro ci saranno i pezzi più conosciuti. Sarò sul palco con la mia band al completo con batteria, basso, tastiere, chitarre e sintetizzatore. Sarà un live decisamente elettrico”.

In scaletta immagino anche "L'abitudine" il suo ultimo singolo lanciato lo scorso aprile.

“Sì, lo suoneremo senz'altro. E' frutto della ritrovata e continua collaborazione con Fabio Ilacqua con cui condivido scritture importanti per me come "Amen" o "Occidentali's Karma". E' un altro passo di questo sodalizio di scrittura in cui uniamo un'attitudine melodica pop a un testo che propone degli spunti di riflessione sul nostro modus vivendi. In questa canzone in particolare ci si chiede se la felicità derivata dal possedere cose, dal consumismo sfrenato della società di oggi che ci fa illudere che il possesso sia la felicità, sia vera e la canzone suggerisce invece che sia solo un'abitudine. Non diamo però delle risposte precise ma uniamo un po' di domande”.

Oltre che cantautore lei è anche autore per grandi artisti tra i quali Mina, Celentano e Ornella Vanoni.

“Io scrivo canzoni e il mio approccio alla musica è eterogeneo. Non ho mai scritto canzoni su commissione, è capitato a posteriori di pensare che potessero essere cantate da qualcun altro. Ad esempio quando ho finito "Un sorriso dentro al piano" ho subito pensato che fosse adatta ad Ornella Vanoni ma non è una cosa che sapevo prima. Il collegamento nasce non solo dalla canzone ma anche dal fatto che tramite il mio editore so chi sta realizzando un disco ed è magari alla ricerca di qualche brano”.

Da pochi giorni è stata lanciata la seconda stagione de "Il professore", la fiction Rai con Alessandro Gassmann, e come sigla resta la sua "Spazio tempo" che faceva da colonna sonora anche della prima.

“Sì, è una bella cosa che mi dà una grande soddisfazione. Contraddico un po' quello che ho detto prima perchè in questo caso “Spazio tempo” è stata scritta con Pacifico sulla base della sceneggiatura che ci avevano mandato. Per quanto questo brano possa avere un suo valore anche estrapolata dal contesto della serie, credo che sia una collaborazione ben riuscita perchè rappresenta bene la fiction e c'è stato un arricchimento reciproco: la canzone ha fatto bene alla serie e viceversa”.

Nel 2021 lei ha anche debuttato come attore nel film "La donna per me": un'esperienza da ripetere?

“È stata una bellissima prima esperienza. Io ero un neofita sul set perché ho potuto vivere, assaggiare, l’atmosfera che si vive su set, in una dimensione cinematografica che non conoscevo proprio. Li ho anche capito che gli attori bravi sono bravi davvero. Mi piacerebbe quindi ci fosse un’altra occasione, se  qualche regista riuscisse a pensare a me in questi vesti di attore appunto che però deve ancora imparare tanto”.

Tornando all’evento di Rovereto: cosa la diverte maggiormente nella dimensione live?

“Durante i concerti c’è questo contatto, questa interazione vibrazionale con le persone che è unica. In un’era in cui la fruizione della musica è principalmente digitale e artificiale il live è ritornato ad essere l’aspetto analogico, vero, centrale del fare musica. Ogni concerto è un’opera unica, irripetibile sia per l’artista sul palco che per chi lo sta ad ascoltare”.

Il futuro di Francesco Gabbani?

“Mi voglio prendere il tempo necessario per scrivere della musica nuova. Senza fretta e senza scadenze con l'obbiettivo, certo, di incidere un nuovo disco magari proprio nella seconda parte del  2024”.

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