La storia / Tv

Girardi, eliminazione tra gli applausi: il fotografo trentino ha tolto il grembiule di Master Chef

Francesco, 33 anni, nato a Levico e residente a Cesena ha terminato la sua esperienza nel reality:  “Grande esperienza, grazie a tutti quelli che hanno fatto il tifo per me. Ora riparto dal mio lavoro”

ESPERIENZA Dalla tragedia al successo

di Matteo Lunelli

TRENTO. «Mi dispiace Francesco, devi toglierti il grembiule e lasciare la cucina di Master Chef». Francesco Girardi è stato eliminato al termine della puntata andata in onda su Sky giovedì sera (918mila spettatori medi). Per l'aspirante chef trentino è stato "letale" lo Skill Test con pesto alla genovese, spaghetti alla chitarra con le pallotte e la milanesa a la napolitana. Alla fine Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, i tre giudici, hanno decretato l'addio al reality.

«Davanti voi ci sono degli aspiranti chef, ma ricordatevi che siamo anche delle persone», ha detto il 33enne nato a Levico ma da anni residente a Cesena, nel salutare la trasmissione. Una frase diventata ieri virale sui social e ripresa da tante testate web a livello nazionale. Ma l'addio di Girardi a Master Chef non è certo tra le polemiche.

«Da questa esperienza mi porto via proprio le persone: aver incontrato tante persone splendide che sono diventate amici è stato il più grande regalo. E non ci perderemo certo di vista quando terminerà questa edizione». Ora la sua vita normale, da fotografo, riprenderà. Ma di sicuro Girardi ha lasciato il segno ed è stato apprezzato anche a livello nazionale, per il suo talento e per la sua commovente storia, visto che i suoi genitori sono morti in un incidente stradale quando aveva solamente 13 anni.

E ora? Dopo l'eliminazione cosa farà?

Torno alla mia professione: sono un fotografo e continuerò a esserlo. Sono partito a fare scatti nella cucina del ristorante di un amico, ora vorrei ingrandire un po' il mio studio, mettendoci anche una cucina più grande, per fotografare gli chef e anche me stesso ai fornelli. Poi in futuro si vedrà, d'altra parte i colpi di scena sono all'ordine del giorno nella mia vita.

Anche in Trentino in tanti hanno tifato per lei.

Lo so, ho sentito forte questo affetto e ringrazio tutti davvero. Sono molto legato al Trentino, torno sempre volentieri a casa. Perché il mare è bello e le barche anche, ma la montagna è la montagna. Magari la prossima volta tornerà per lavoro, tra cucina e fotografia. D'altra parte ora è conosciuto in tutta Italia. Come si dice "nemo propheta in patria", ma chissà io potrei essere l'eccezione…

Nel suo bagaglio non sono solo piatti da cucinare e fotografare. Qualche mese fa è stato al confine tra Polonia e Ucraina.

Amo i reportage, mi piace raccontare delle storie al mondo e dare voce alle persone con le immagini. Quella è stata un'avventura incredibile e indimenticabile, ho i brividi solo a ripensarci. Il conflitto era appena iniziato, sono stati giorni tosti dal punto di vista umano.

Tra 10 anni dove sarà?

E avrà in mano una padella o una reflex? Oddio, chi lo sa. Io voglio vivere le mie passioni al 100%, questo è l'aspetto più importante.

A supportarla c'è sua moglie.

Elisa è una santa. Prima di tutto perché mi sopporta, ma poi perché mi supporta. È una parte del mio motore, mi fa crescere e andare avanti: mi ha spinto a fare questa esperienza a Master Chef, così come ad andare in Ucraina. Lei è una farmacista romagnola, ma in realtà ha una bella "venatura trentina", un po' da orsa.

Il rapporto con i giudici?

È come quello di uno studente con il professore: ci si conosce e si parla, ma diciamo che non c'è occasione per andare a bere qualcosa insieme. E con le telecamere, come è il rapporto? Dopo un po' ci si fa il callo e diventa normale. 

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