Musica / L’intervista

Daniele Silvestri, sabato 17 dicembre l’emozione all'Auditorium S. Chiara di Trento

L’idea dell’artista è quella di creare uno spettacolo capace di andare oltre il normale appuntamento musicale intrecciando parole, note e pensieri. Anche Emergency sarà al centro della scena questa sera, sabato 17 dicembre, alle ore 21.00 

di Fabio De Santi

TRENTO. Condividere idee ed emozioni, creare insieme canzoni che poi, magari, andranno a far parte del suo nuovo album. È un live che è in continua evoluzione quello pensato da Daniele Silvestri atteso questa sera, sabato 17 dicembre, all’Auditorium S. Chiara (Inizio ore 21; biglietti ancora disponibili).

Come ci racconta in questa intervista il cantautore romano l’idea è quella di uno spettacolo che va oltre il normale concerto in un intreccio di parole, note e pensieri come quelli che non mancheranno legati ad Emergency.

Daniele Silvestri, un’idea di concerto piuttosto particolare quella che sta portando nei teatri italiani ma che comunque è stata accolta con grande entusiasmo dai suoi fan. 
«
Devo confessare che le cose stanno andando decisamente bene. Sono contento, siamo contenti, di quello che sta succedendo, del grande affetto che riceviamo. Questa idea di spettacolo, anche un tantino anacronistica se vogliamo, in cui suoniamo anche brani nuovi mai sentiti e proposti per la prima volta è stata apprezzata. Sul palco di fatto abbiamo creato una situazione tecnica ideale per registrare e produrre musica non solo in ottica concerto».

Tutto è nato da un suo invito tramite i social. 
«Sì, ho chiesto a chiunque volesse di mandarmi delle storie e per fare questo ho creato un’apposita casella di posta. La risposta mi ha stupito: già il primo giorno mi è arrivata una marea di roba e dopo aver letto una cinquantina di lettere mi sono reso conto di aver ricevuto delle cose davvero intense e bellissime. Racconti che mi hanno permesso di creare con alcuni degli autori un rapporto di confidenza e condivisione considerando che per la maggior parte si trattava di storie vere, vissute: storie d’amore, di dolore, di problemi legati al nostro presente, dal lavoro alla guerra e alla pandemia. Molte di queste erano perfette come minimo per essere raccontate e magari diventare poi canzoni. È poi accaduto che alcune di queste storie sono entrate nel live incominciando a far parte del nostro bagaglio narrativo se non proprio di quelle che andranno a far parte del disco».

Da questi presupposti che live si deve attendere il pubblico di Trento? 
«Credo sia un vero e proprio spettacolo, persino più di quelli che avevo tenuto nei palazzetti prima della pandemia e nei quali mi ero sbizzarrito con le tecnologie. E’ uno spettacolo molto narrativo, di grande intensità, con una scaletta in grado di sorprendere il pubblico: una set list che non tiene tanto conto di una logica da concerto quanto di quella di un racconto emotivo, di quello che deve succedere passo dopo passo. Un percorso che se viene esplicitato in termine di ore può anche spaventare qualcuno (sorride Daniele Silvestri; ndr) ma voglio rassicurare tutti che le tre ore e mezza di live davvero volano via».

Pochi giorni fa lei era in Sicilia per il varo della Life Support, la nuova nave di Emergency. 
«Con Emergency ho un rapporto molto stretto e importante, ancora di più dopo la scomparsa di Gino Strada. Insieme a Marco Santoro, che suona il fagatto nella mia band, siamo stati chiamati alla cerimonia di varo e in quell’occasione abbiamo cantato “Le navi” una canzone che ho scritto alcuni anni fa e che è dedicata a quelle vite che si affidano al mare. La Life Support è partita martedì sera per la sua prima missione ed è un piccolo ospedale in grado di accogliere oltre centocinquanta naufraghi».

Si parlava di un nuovo album: c’è una data di uscita?
«Non è il mio forte darmi e soprattutto rispettare le scadenza ma credo che il disco uscirà fra fine aprile e maggio».

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