Musica / Intervista

L'estate ribelle dei Bastard Sons of Dioniso: così vi invitiamo a vivere gli istanti “arcobaleno”

La rock band trentina racconta il nuovo singolo "Ribelli altrove", secondo antipasto del prossimo album: parla Jacopo Broseghini

di Fabio De Santi

TRENTO. Sarà un'estate da ribelli per i Bastard Sons of Dioniso da trascorrere, finalmente, anche on stage con diversi concerti in tutta Italia. Un'estate nel segno di “Ribelli Altrove” il nuovo singolo del terzetto formato da Michele Vincentini, Jacopo Broseghini e Federico Sassudelli che esce oggi negli store digitali e nelle airplay radio.

“Ribelli altrove” (Fiabamusic / distr. Artist First) è accompagnato da un videoclip ed è il secondo brano che anticipa il nuovo album di inediti del trio trentino, dopo il rilascio del singolo “Tali e Squali” che lo scorso aprile ha segnato il ritorno della band, che ora ha l'occasione di presentare queste ultime release nei prossimi concerti estivi. Jacopo

Broseghini, da quali suggestioni nasce “Ribelli altrove”?

"Ribelli Altrove” è una canzone che prende ispirazione dalle esperienze della vita. Vive in ognuno di noi la speranza di trovarsi da tutt'altra parte per fuggire da sfide che sembrano insuperabili, un “altrove” migliore. Il nostro messaggio invita ad affrontare la realtà e riuscire a godere di quegli istanti di “arcobaleno” che si fanno spazio a volte nella vita. La canzone rimane comunque aperta ad ogni interpretazione per lasciare il 'compito' a chi vuole farla sua di trovarle un senso".

Ma quanto si sentono ribelli oggi i Bastard?

"Noi non ci sentiamo ribelli. Noi lo siamo. Essere ribelli per noi significa agire nella realtà che ci circonda con le scelte. Conservando senso critico ed autocritico. Sfidando la paura e l'ignoranza, nostra e degli altri, con quel briciolo di conoscenza che siamo riusciti a raccogliere. Quindi nulla per apparire ribelli ma tutto per esserlo".

Dal punto di vista sonoro quale taglio ha questo brano?

"É un brano molto incisivo e dalla ritmica incalzante. Volutamente meno complesso nell’armonia rispetto al solito timbro Bastard, proprio per far risaltare il sound che diventa quasi un mantra sonoro. Dopo un riff di chitarra ostinato, il brano si apre nei ritornelli dove la voce di Federico svetta con il falsetto, Michele scarica un assolo di chitarra infuocato e Jacopo per tutto il tempo mantiene un treno di basse frequenze. E’ sicuramente uno dei brani più rock della nostra produzione".

Parliamo del videoclip che accompagna il vostro singolo?

"Il videoclip é stato girato da Simone Sadocco in uno studio nero ed il soggetto siamo noi che suoniamo il brano. Rappresentare la musica con altre immagini avrebbe potuto sviare l'ascoltatore nella comprensione del testo".

“Ribelli altrove” è il secondo tassello dopo “Tali e squali” del vostro prossimo album: a che punto è lo stato dei lavori?

"Le canzoni ci sono, dopo svariati provini abbiamo scelto il materiale che comporrà il disco. Durante l'estate dobbiamo però ri-registrare le versioni definitive e curare nel dettaglio ogni particolare".

Si ritorna on stage: che effetto vi fa?

"L'effetto é liberatorio. Mancano ancora pochi passi ad un concerto con tutte le carte in regola, non vediamo l’ora, anche perché i nuovi brani sembra abbiano una bella resa sonora anche dal vivo, ma questo ce lo direte voi".

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