Spettacoli / L’evento

La strana coppia Pelù - Cazzullo giovedì sera al Teatro Sociale nel segno di Dante

Il regista Angelo Generali racconta “A riveder le stelle” che vede in scena il rocker fiorentino e il noto giornalista

di Fabio De Santi

TRENTO. Un percorso attraverso la ricostruzione dell'esperienza del poeta nell’Inferno descritto nella Divina commedia. Gli incontri più noti, i personaggi grandiosi e maledetti, le incursioni nella storia e nell'attualità e un particolare viaggio in Italia da nord a sud. Tutto questo è "A riveder le stelle" lo spettacolo che in cartellone per il Trento Film Festival giovedì 10 giugno al Teatro Sociale, che ha per protagonisti Aldo Cazzullo, una delle più note firme del giornalismo italiano e il rocker fiorentino Piero Pelù.

Una strana coppia, come la definisce in questa intervista, Angelo Generali regista dello spettacolo e che ha alle spalle collaborazioni con Don Gallo, Vittorio Sgarbi, Corrado Augias e Federico Rampini.

Angelo Generali, com' è stato coinvolto nel progetto "A riveder le stelle"?

Collaboro da diversi anni con la società bolognese Corvino Produzioni di Marcello Corvino, con loro ho curato la regia e, come nel caso di questo lavoro, le immagini di diversi spettacoli. Sono loro ad avermene affidato la cura. Quando mi hanno sottoposto questo progetto sono subito rimasto colpito dall’idea e ho incominciato a pensare alle “trame” della regia.

Uno spettacolo giocato su due personaggi come Aldo Cazzullo e Piero Pelù piuttosto lontani fra loro quantomeno nel nostro immaginario.

Direi di sì: abbiamo in scena Aldo, giornalista e scrittore e Piero cantautore rock: sulla carta davvero una “strana coppia”. Ma loro, non tutti lo sanno, sono amici e curiosi l'uno dell'altro. "A riveder le stelle" nasce proprio dalla loro amicizia e reciproca curiosità, io ho solo dato una mano nel "mettere in forma” i loro rispettivi contributi e nel predisporre un fondale video che accompagna racconto e letture.

E come ha collocato appunto un rocker del calibro di Piero Pelù, anima dei Litfiba, in un contesto dantesco?

Piero non è un attore di formazione ma certo non gli mancano la grinta e nemmeno l’esperienza di palcoscenico! Ha quindi fatto la scelta giusta, e che io condivido, nell’affrontare queste letture dantesche: nessun tentativo nella direzione del fine dicitore bensì un approccio istintivo, di pancia e , ma solo, evidenziando molto le virgolette , “sgrammaticato”. Si diverte, mastica i versi, cerca il suono prima del senso; ed è ammirevole come riesca ad essere rispettosamente irriverente. Alla spiegazione pensa Aldo Cazzullo: un mare di informazioni e tanti sforamenti nel presente, nella realtà dei nostri giorni.

Quale la diffIcoltà maggiore che ha trovato nel suo ruolo di regista?

Con gli interpreti nessunissima difficoltà. Semmai rispetto all’apparato iconografico: da un lato scegliere quali riferimenti evidenziare tra i tantissimi input che lancia Aldo (per non parlare delle tante potenti immagini che si affacciano da ogni verso dantesco), e dall'altro scegliere nella enorme massa di immagini tra pittura, scultura e soprattutto illustrazione, riferite alla Commedia. Ho quindi optato per un criterio diciamo rabdomantico e pop, a mio gusto: lupe capitoline, Rodin e Botticelli, l’ottocento pittorico italiano, busti dei padri della patria e marmoree patrie dolenti.

Nel suo passato anche le regie di "Io non taccio" di Stefano Massini con Don Andrea Gallo e "L'economia spiegata con i Beatles" di Federico Rampini.

Bei lavori e belle esperienze quelle che lei richiama. Indimenticabile Don Gallo: arrivava in teatro un poco all'ultimo momento e a vederlo mi dicevo “Questa sera ce la farà?”. Poi passava due ore a predicare, spostandosi continuamente e sventolando il suo foulard rosso. Con Federico Rampini e la compagnia (Valentino Corvino e Roberta Giallo) ci siamo divertiti molto: L'assunto narrativo era di per sé divertente no? Che c'entrano i Beatles infatti con l’economia? Nulla appunto!.

Un sodalizio che dura da anni è quello legato ai lavori teatrali di Corrado Augias.

Insieme ad Augias ho vissuto importanti esperienze lavorative e il nostro rapporto dura da diversi anni. Purtroppo la pandemia ha messo in stand by diversi progetti a cui stavamo lavorando...vedremo cosa succederà nei prossimi mesi e in autunno".

comments powered by Disqus