Le bande al ministro: "Impossibile suonare con la mascherina"

I responsabili delle bande musicali italiane hanno scritto al ministro per la cultura, Dario Franceschini chiedendo aiuto e attenzione per la ripresa delle attività.

I presidenti di Anbima, Tavolo delle Federazioni Bandistiche Italiane e Feniarco, che rappresentano 5 mila associazioni e 250.000 associati, «mantengono viva una tradizione musicale, formativa e sociale - scrivono al ministro - che rappresenta una parte importante del patrimonio culturale italiano. È una realtà straordinaria che coinvolge tre diverse generazioni di cittadini che, purtroppo, l’emergenza Covid ha fortemente limitato».

Le tre associazioni si dicono disponibili a un confronto con il ministro, sapendo che va garantita la sicurezza Nel concreto, spiegano che è impossibile suonare uno strumento a fiato con la mascherina; che servono indicazione degli spazi; una sanificazione periodica dei locali e delle attrezzature; un uso dei termoscanner e igienizzanti per coloro che entrano nei locali. Ma soprattutto serve una ripresa dell’attività concertistica nei teatri, sale o chiese. Secondo i responsabili delle bande i «decreti finora emessi, per la vastità delle tipologie che devono considerare, forniscono linee guida generali non sufficienti ai responsabili delle nostre associazioni». Per questo chiedono anche uno studio tecnico/scientifico sulla emissione e propagazione dell’aria dagli strumenti a fiato usati nelle Bande.
Oltre a sostegni economici e a una defiscalizzazione suggericono di reintrodurre il 2x1000 per le Associazioni Culturali.

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