Ron Howard racconta Pavarotti, il mito “semplice”

«Tutta la sua vita sembrava entrare nella performance» dice Bono Vox di Luciano Pavarotti. «La ragione per cui è diventato un mito è che viveva in prima persona quelle canzoni», racconta il musicista irlandese degli U2 del suo amico tenore davanti la cinepresa di Ron Howard. È una delle decine di testimonianze che insieme compongono il ritratto affettuoso e non superficiale del regista di Apollo 13 e Il Codice da Vinci al secondo documentario a tema musicale dopo quello sui Beatles del 2016 (The Beatles: Eight Days a Week - The Touring Years).

«Pavarotti», prodotto da Polygram Entertainment, Imagine Entertainment e White Horse Pictures con Diamond Docs e in collaborazione con Timvision e Wildside in uscita il 7 giugno in America, arriverà nelle sale italiane solo per tre giorni, il 28, 29 e 30 ottobre, distribuito da Nexo Digital. Racconta la storia, la voce, i segreti e la leggenda del tenore Luciano Pavarotti e del suo incredibile percorso, da figlio di un fornaio di Modena con la passione per la lirica ad artista popolare nel mondo come una rockstar capace di trasformare il mondo dell’opera così come in un’epoca precedente fece Caruso.

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