Trento, Lando racconta la storia delle vie

di Fabrizio Franchi

Mauro Lando ha partorito una nuova fatica editoriale che racconta la storia di Trento. Due anni di lavoro all’Archivio storico del Comune di Trento per mettere in fila le vie della città, raccontando la sua urbanizzazione fuori dalle vecchie mura a partire dal 1883, anno in cui la municipalità decise di costruire degli edifici che vennero poi utilizzati dal governo austroungarico per fare le caserme, diventare poi un polo scolastico.

Un lavoro incredibile e di grande metodo che ha visto Lando lavorare per due anni all’Archivio storico del Comune, ritrovando e ricostruendo la storia, anche e soprattutto attraverso le concessioni edilizie, mettendo in fila un prima e un dopo, studiando i progetti degli architetti, per produrre poi un libro uscito in questi giorni, TrentoNuova. Le sue strade, le sue storie, edizioni Curcu Genovese, 392 pagine di grande formato al costo di 25 euro.
Il libro va ad aggiungersi ai due volumi Dizionario dei fatti e dei personaggi trentini che mettevano in fila gli eventi provinciali dal 1945 ad oggi e il volume sugli Alberi maestri della città in cui ricostruiva la storia di alcune piante secolari.
Ora questo volume sulla storia delle strade e dei luoghi cittadini. Un lavoro per cui serve un metodo ferreo e una capacità di ricerca da uomo di biblioteca e d’archivio. Lando ha ricostruito la storia della città, che per millenni, fino al 1883 è rimasta dentro le vecchie mura urbane. Poi nel 1883 inizia una nuova urbanizzazione. Ha preso idealmente una linea che corrisponde a quella di via Grazioli, tracciata nel 1891 e via Verdi, nata nel 1888 e ha diviso in due il volume: la parte a nord di questa linea e la parte a sud. E, strada dopo strada ha ricostruito il loro sviluppo, trovando 279 vie e luoghi urbani presenti in venti rioni cittadini. Vi si narra di come le strade si siano sviluppate, di chi abbia costruito quegli edifici, di chi li abbia progettati, di che cosa c’era prima e di come il Comune abbia accompagnato lo sviluppo negli ultimi 135 anni, così impetuosi se paragonati ai millenni precedenti.

Fissa, nella testa del lettore tre date simbolo: il 1883, come detto; il 1975 e il 1981. Nel 1883, appunto, la costruzione delle grandi caserme austriache, tra via Brigata Acqui e via Barbacovi. Fu il primo grande intervento urbano fuori dalle mura. Poi, 92 anni dopo, nel 1975 ci fu la consegna delle chiavi degli appartamenti nelle torri di Madonna Bianca e nel 1981 (quasi un secolo dopo la costruzione delle edificazioni militari) si avviò il cantiere del Bren Center, oggi polo nevralgico cittadino. Ciò significa che in un secolo si è urbanizzato tutto il territorio di fondovalle che prima era totalmente agricolo e che ora è tutto «Trento Nuova».

In questo modo nelle pagine, in maniera sistematica, in ordine alfabetico, troviamo tutte le strade e la loro storia, che sono la storia della nuova città. Dalla lettura si attraversa, si ricostruisce, si riannodano fili della memoria, anche dei ricordi di ognuno di noi. Citando a caso (perché non siamo così ordinati e metodici come Lando) si va dalla storia di via Perini a quella di via Romagnosi, da via Taramelli con le sue falegnamerie a via Bronzetti vecchia sede del comando della polizia municipale.

Si ritrovano storie conosciute e altre mai sentite. Si ritrovano i nomi degli architetti che progettarono edifici anche poco importanti dal punto di vista paesaggistico, ma che hanno visto crescere generazioni di trentini. Trentini che potranno ora leggere queste pagine, ritrovando la storia della loro via, quella magari dove, con le braghe corte, riuscivano ancora a correre dietro a un pallone o a giocare a nascondino. Vi troveranno magari il nome di un parente che chiese ed ottenne l’autorizzazione a erigere la casa di famiglia. O magari vi ritroveranno il nome di quel vicino che avevano dimenticato.

Scopriranno come il rio Saluga alla Cervara allagava la città; come nacque Madonna Bianca; perché le suore del Sacro Cuore arrivarono in via Borsieri; da dove deriva la denominazione Clarina; come si salvò l’attuale Centro Santa Chiara, che cosa significa Briamasco; perché in via Solteri c’è un grande Crocefisso o come e quando arrivarono le industrie a Trento nord; come si costruirono i Casoni, le vicende delle caserme e a che cosa serve l’Adigetto; chi pulì la scuola materna di Cristo Re nei giorni dell’alluvione, quale è la più bella villa liberty, dove era la «scuola delle donne», la flora esotica sul Doss Trento, la quarta torre che non c’è. Insomma, davvero ben scavato, vecchia talpa di biblioteca.

comments powered by Disqus