Ecco il terzo capitolo di Belle e Sebastien

Gli incassi in l'Italia, sette milioni di euro per il primo film, e oltre due milioni e 200 mila per il secondo, riflettono l'amore del pubblico italiano per Belle e Sebastien, la saga sull'amicizia tra un bimbo orfano e una grande e candida femmina di Patou (cane di montagna dei Pirenei), nata dai racconti di Cècile Aubry, già alla base di un cartone animato cult degli anni '80. Portata sul grande schermo nei primi due capitoli (oltre 30 milioni di euro di incassi in Francia) da Nicolas Vanier (2013) e Christian Duguay (2015), la storia in versione cinematografica si chiude con un terzo capitolo, Belle &  Sebastien - Amici per sempre, diretta dall'attore e regista, vincitore di un Cèsar, Clovis Cornillac, in sala dal 22 febbraio con Notorious.   

Mantenendo l'ambientazione mozzafiato tra le Alpi dell'Alta Moriana, regione della Savoia al confine con l'Italia, l'avventura era cominciata con il racconto della nascita dell'amicizia, in piena seconda Guerra mondiale tra il cane e Sebastien (interpretato da Fèlix Bossuet, scelto come interprete dalla saga a sette anni tra 2400 candidati) per poi continuare con l'incontro nel secondo film tra Sebastien e il padre Pierre (Thierry Neuvic). Stavolta, il regista mette in scena il disperato tentativo dell'ormai 12enne Sebastien di non far cadere Belle (interpretata da quattro Patou, Isabeau, Garfield, Fort e Frippon, preparati da uno dei migliori addestratori del mondo, Andrew Simpson) e i suoi cuccioli, nelle mani del suo precedente perfido padrone, Joseph, cappellaccio nero e modi da killer, ex collaborazionista, passato all'ultimo momento con la Resistenza. Un personaggio che Cornillac voleva risultasse "un pò Crudelia Demon, un pò orco, un pò lupo e un pò strega delle fiabe". Sebastien inoltre non accetta di dover dire addio alla vita che ama tra le montagne con Cèsar (Tchèky Karyo) l'anziano pastore che gli ha fatto da nonno, perchè Pierre vuole trasferirsi in Canada con il figlio e la nuova moglie Angelina (Margaux Chatelier), figlia di Cèsar.   

L'attore - regista sviluppa la trama portando la storia su un piano più ricco di sfumature, puntando su temi come il passaggio dall'infanzia all'età adulta e aggiungendo a tratti toni da favola nera con intensi momenti di suspense.     

"Volevo che questo fosse un vero film per famiglie, non intendendolo solo per bambini, ma realmente popolare, che coinvolgesse pubblici di età diverse - ha spiegato nelle interviste Cornillac che dopo oltre 30 anni come attore ha debuttato alla regia nel 2015 con la commedia Un pò, tanto, ciecamentè e ha diretto alcuni episodi della serie Chefs -. Volevo fosse un film d'avventura e mi sono ispirato a storie come quelle di Jack London, che uniscono l'uomo, la natura, l'animale e un percorso interiore di crescita". I bambini "ascoltano le conversazioni degli adulti, guardano film molto violenti, giocano con i videogiochi e non è perchè abbiamo girato Belle e Sebastien che dobbiamo fare dell'infantilismo. Al contrario avevo voglia di ricreare la tensione e la suspense, dare i brividi ai bambini fino al lieto fine. Volevo che pensassero 'mi ha trattato come un grande, non mi ha preso in girò".

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