House of Cards, ultimi ciak senza Spacey

Kevin Spacey e' fuori. Diane Lane e Greg Kinnear sono a bordo. Robin Wright e' al centro. Ciak, si gira. Le riprese della sesta e ultima stagione di "House of Cards" sono cominciate con due nuovi personaggi nel cast e la speranza che il caos creato dalle accuse di molestie sessuali al divo che interpretava il personaggio del presidente Frank Underwood sia superato. Spacey e' stato messo alla porta alla fine dell'anno scorso quando, sulla scia dello scandalo che ha travolto l'ex boss di Miramax Harvey Weinstein, una serie di giovani attori lo hanno denunciato per "sexual harassment" costringendolo a un maldestro outing e facendo temere che la saga a puntate ambientata in una Casa Bianca distopica fosse prematuramente arrivata al capolinea.

Ci sono voluti tre mesi per far ripartire la produzione con cui Netflix cinque anni fa proprio di questi giorni si era messa sulla mappa dell'entertainment inventando un nuovo modo di fare e vedere televisione grazie alla sua prima serie originale in streaming da consumare tutta in un colpo. La societa' non ha rivelato che ruolo avranno la Lane ("Unfaithful", "Perfect Storm") e Kinnear ("As Good as it Gets" e "Little Miss Sunshine"), se non che saranno fratello e sorella. Robin Wright, nella parte di Claire Underwood, sara' la protagonista del gran finale in otto puntate, non 13 come in precedenza, che dovrebbero andare in onda entro la fine dell'anno. In ottobre, dopo che l'attore Anthony Rapp aveva accusato Spacey di molestie quando era ancora minorenne, Netflix aveva annunciato che la nuova stagione della serie sarebbe stata l'ultima. Ma anche prima delle denunce era chiaro che "House of Cards" stava perdendo colpi come spesso accade quando una serie viene tenuta in vita per anni.

Con l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca tra fiction e la nuova realta' di Washington i confini erano apparsi sempre piu' sfumati e quando, poco dopo, era stato annunciato che la produzione di "House of Cards" era stata sospesa, si era temuto per il futuro della serie e del posto di lavoro di circa 300 persone coinvolte nelle riprese. Spacey si era scusato con Rapp, ma poco dopo erano emerse altre denunce. Era scesa in campo Scotland Yard e nei confronti del divo erano state aperte tre inchieste penali. La stessa Netflix aveva sentito i contraccolpi dello scandalo, al di la' di "House of Cards". Un film con Spacey nella parte dello scrittore Gore Vidal era stato cancellato, cosi' come un format in stand-up del comico Louis C.K., anche lui accusato di malcostume sessuale.

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