Bookique: doppio live con Leo Folgori e Hit-Kunle

di Fabio De Santi

Sono due gli appuntamenti live proposti questa settimana alla Bookique a partire da quello con il cantautore romano Leo Folgori previsto per venerdì alle 21.30. Terra arsa, rock ed echi western segnano la musica di questo chansonnier: le influenze che dominano la musica e lo show di questo giovane cantautore vanno dai classici De Gregori a De Andrè, da Lolli ai canti di protesta operaia fino al grande pop-rock del passato, tra Beatles e Rolling Stones fino a Santana. Negli anni Folgori ha sviluppato un approccio sempre più dinamico senza tralasciare la sua innata passione per il cinema western di Sergio Leone arricchito dalle intramontabili musiche di Ennio Morricone lo indirizzano sempre più chiaramente verso il suo debutto discografico. Il 15 maggio 2014 esce «Vieni via» (Beta Produzioni), album d’esordio con la direzione artistica di Nicolò Pagani, anticipato dalla pubblicazione di «Il Ballo Del Serpente», primo singolo del disco. L’8 di ottobre 2015, insieme a molti altri artisti, partecipa alla maratona «Io Sto Con Erri», presentata da Gino Castaldo, con la presenza e le parole dello stesso De Luca. Lo scorso ottobre è uscito invece il suo secondo disco «Nuevo Mundo» con la pasta sonora che riporta alle sonorità di Bombino, Tamikreste, Tinariwen e Hindi Zarha, passando poi per il sound di frontiera dei Calexico fino ad arrivare alla Cumbia Amazonica.

Sabato invece, alle 21.30, spazio al set degli Hit Kunle che guardano ad un filone di una musica alternativa finalmente fatta di gioia, sudore e contaminazioni. Hit-Kunle è un melting pot di influenze in cui si miscelano il mondo afro-latin, il rock, il soul ed un pizzico di punk. «In The Pot» è l’album di esordio dei veneti Hit-Kunle: una trama fitta di influenze che vorrebbe poter prescindere dalle definizioni, ma a dover proprio scegliere i ragazzi identificano la loro musica come tropical rock. Le loro composizioni attingono dal mondo afro-latin, così come dal soul, dal rock e dal punk, per un risultato all’insegna di un groove secco eppure immerso in atmosfere calde ed energiche. I brani di «In The Pot» sono interamente composti dalla giovane Folake Oladun, classe 1995, italiana di origini nigeriane, che nel progetto ha fatto confluire liberamente le anime musicali europea e africana e i suoi ascolti musicali, lavorando insieme ai due amici, cresciuti come lei nella zona tra Padova e Mestre, per creare un caleidoscopio in cui risuonano musiche di molte parti del mondo, in una fusione-rock sempre in equilibrio tra freddo e caldo, tra Nord e Sud.

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