Stasera al Palaonda di Bolzano un Ligabue tutto nuovo

di Fabio De Santi

Tutto è pronto per l’evento rock dell’anno in regione legato al nome di Luciano Ligabue.

Il rocker di Correggio è atteso questa sera al Palaonda di Bolzano nell’ambito del suo trionfale tour Made in Italy - Palasport 2017 (inizio ore 21. Una sigla che si lega al suo ultimo album Made in Italy, undicesimo disco di inediti e ventesimo album della sua carriera. Prodotto da Luciano Luisi, con musiche, testi e arrangiamenti di Ligabue, l’album è stato preceduto da quattro singoli come «Ho fatto in tempo ad avere un futuro», «G come Giungla», «Made in Italy» ed «È venerdì non mi rompete i coglioni», tutti al top delle hit radiofoniche.

Insieme a Ligabue (qui nella foto ©jarnoiotti), nell’ultimo disco e durante i live, suonano Luciano Luisi (tastiere, cori), Max Cottafavi (chitarre), Federico Poggipollini (chitarre elettriche, cori), Davide Pezzin (basso), Michael Urbano (batteria, percussioni), Massimo Greco (tromba e flicorno), Emiliano Vernizzi (sax tenore) e Corrado Terzi (sax baritono).

«Da trent’anni giusti salgo su un palco a cantare. L’ho sempre fatto in ogni condizione (di salute, tecnica, psicologica, personale), anche quando la performance vocale poteva non essere buona. Per la prima volta mi è capitato di dovermi fermare, quindi per me è tutto “nuovo”». Con queste parole Ligabue aveva raccontato le sue sensazioni dopo il rinvio del tour in febbraio e lo stop definitivo del 17 marzo, causato da un problema alle corde vocali, un polipo che lo costretto ad operarsi ad aprile. Poi, dopo un’estate passata sul set del nuovo film - Made in Italy con protagonista Stefano Accorsi -, dal 4 settembre il Liga, come lo chiamano le legioni del suoi fans, è tornato on stage per un lunghissimo tour nei palazzetti dove suona molti dei brani dell’ultimo album Made in Italy, oltre ai suoi grandi successi.

Prima di iniziare il tour. Liga aveva raccontato: «È “nuovo” per me risalire su un palco a tenere un concerto dopo quasi sei mesi di stop forzato, sono “nuove” le mie corde vocali (oltre ad asportare il polipo, in questi casi «puliscono dalle impurità”), è ancora più “nuovo” mettere nello spettacolo immagini di un film già girato (sull’album che si stava portando in giro nel tour interrotto) nel frattempo. Era “nuovo” per me realizzare un concept album, è ancora più “nuovo” averci ricavato un film».

Il disco Made in Italy è una dichiarazione d’amore frustrato verso il Paese, raccontata attraverso lo sguardo di Riko, il protagonista dell’ultimo concept album di Ligabue. Riko è un uomo onesto che vive di un lavoro che non ha scelto nella casa di famiglia che riesce a mantenere a stento, ma può contare su un gruppo di amici veri e su una moglie che, tra alti e bassi, ama da sempre. Suo figlio è il primo della famiglia ad andare all’università. Però è anche un uomo molto arrabbiato con il suo tempo, che sembra scandito solo da colpi di coda e false partenze. Quando perde le poche certezze con cui era riuscito a tirare avanti, Riko capisce che deve prendere in mano il suo presente e ricominciare, in un modo o nell’altro. E non darla vinta al tempo che corre.

Così anche per il «nuovo» Luciano Ligabue.
Spenti gli amplificatori per una pausa natalizia, Ligabue si dedicherà poi agli ultimi ritocchi del suo nuovo film che uscirà ad inizio 2018 e che porta appunto lo stesso titolo del disco. Si tratta del terzo film di Luciano Ligabue dopo «Radiofreccia» e «Da zero a dieci». Prodotta da Domenico Procacci per Fandango e distribuito da Medusa, la nuova pellicola del Liga vede il ritorno di Stefano Accorsi nei panni del protagonista (dopo Radiofreccia), questa volta con Kasia Smutniak, Fausto Maria Sciarappa, Walter Leonardi, Filippo Dini e Tobia De Angelis.

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