«Stregoni» sulla rotta dei migranti nell'obiettivo di Bellumat

di Fabio De Santi

Il battito sonoro migrante del progetto è pronto a conquistare l'Europa. Un progetto, quello dietro la sigla di «Stregoni» , che unisce il musicista di Trento Johnny Mox , al secolo Gianluca Taraborelli, assieme all'artista marchigiano Above the Tree , che si concretizzerà in un lungo viaggio attraverso il Vecchio Continente. Un viaggio musicale sulle rotte europee dei migranti che sarà filmato dal regista trentino Stefano Bellumat , in arte Joe Barba e che diventerà un vero e proprio film. 

I due musicisti, sotto la sigla «Stregoni» negli ultimi sei mesi hanno girato i club e centri profughi di tutta italia suonando con più di 600 richiedenti asilo ed ora l'obiettivo ambizioso è quello di un vero e proprio tour europeo che partirà a settembre. 

«Nel nostro lungo viaggio - racconta Johnny Mox - ripercorreremo le rotte dei migranti attraverso la musica, suonando con gli ospiti dei centri di accoglienza di tutta Europa. I diversi momenti di questa esperienza daranno forma ad un documentario, che ha avuto il sostegno di Sericraft, Locos Bar, Festa del Ringraziamento e Mü Festival, che verrà girato tra l'1 e il 10 settembre tra Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Amburgo, Copenhagen e Stoccolma». «Stregoni» rappresenta il tentativo di comprendere attraverso il linguaggio sonoro quello che sta accadendo dentro e fuori dai confini di un continente segnato dalla più grande crisi politica dalla nascita dell'Unione.

Un vero e proprio laboratorio musicale dal vivo, che attraverso una serie di concerti-workshop organizzati sia nei centri profughi che nei club, cerca di raccontare quello che accade ogni giorno non in mare, non ai confini del deserto, ma nelle città di tutta Europa. Partendo dalle musiche ascoltate dai rifugiati e richiedenti asilo e custodite nei loro smartphone, Johnny Mox e Above The Tree realizzano dei loop in tempo reale che costituiscono un punto di partenza, un frammento sonoro da cui creare composizioni originali.

I cellulari rappresentano il principale oggetto narrativo del progetto. Senza uno smartphone arrivare in Europa è impossibile. Le ricariche telefoniche sono utilizzate al posto del denaro. I telefonini contengono centinaia di fotografie e video ma soprattutto tanta, tantissima musica. Da quei suoni comincia il viaggio di «Stregoni». «Il nostro obiettivo finale - sottolinea Mox - è quello di ripercorrere la strada dei migranti da Lampedusa a Stoccolma in un lungo viaggio verso nord realizzando un documentario che possa raccontare un'Europa diversa da quella che chiude le frontiere e che fino ad ora si è mostrata incapace di dare una risposta politica forte a questa emergenza umanitaria mondiale».

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