Gli Stregoni prima di Astatke alla rassegna Jazz About

Sarà affidata alle forme sonore del progetto Stregoni l'apertura del concerto di Mulatu Astatke in programma questa sera alle 21 per la rassegna Jazz About all'Auditorium S. Chiara.
Dietro la sigla di Stregoni ci sono due musicisti, il trentino Johnny Mox e Above the Tree che raccontano storie e suoni di migranti.

Occasione per farci raccontare i dettagli di questa iniziativa da Gianluca Taraborelli in arte Johnny Mox.

Gianluca qual è la genesi di Stregoni?
Stregoni è un'avventura che condivido con il musicista e artista visivo Marco Bernacchia , Above the Tree. Ciò che ci ha spinto è l'esigenza di toccare con mano, cercare uno scambio vero con le persone che si trovano a transitare in Italia e in Trentino. Sappiamo tutti come questa gente arriva in Europa, condividiamo sui social le foto dei barconi o dei respingimenti alle frontiere: ma cosa succede nelle nostre città, a pochi metri dalle nostre case? Stregoni si occupa di cercare un contatto attivo con i migranti e di dare un suono a quello che sta accadendo in Europa.
Come sarà il live?
La chiave sono gli smartphone, cellulari contestati dagli ultras dell'ignoranza. La realtà è che senza uno smartphone arrivare dall'Africa all'Europa è impossibile. I cellulari servono per i pagamenti lungo il tragitto, offrono strumenti preziosi come il Gps e sono i veri oggetti narrativi del nostro tempo. Contengono fotografie, video, ma anche tantissima musica. Il concerto si apre con una canzone presa dal cellulare di uno dei ragazzi, io ne faccio un loop e poi ci costruiamo sopra l'arrangiamento, aggiungendo via via gli strumenti.
Non solo concerti, anche workshop.
Chi partecipa ai nostri live può vedere con i propri occhi sul palco persone diversissime impegnate letteralmente a "venirsi incontro" per far funzionare la band. È un messaggio potentissimo. L'intesa in musica risulta più facile, in politica molto meno.
Come reagiscono i migranti?
Fino ad ora la partecipazione è stata entusiasmante, con concerti oltre le due ore. E questo ci ha spinto ad andare avanti su questa strada.
La sigla Stregoni?
Il nome lo hanno scelto inconsapevolmente alcuni ospiti del Punto d'Incontro di via Travai. Circa un anno fa con amici come Moxters of the Universe abbiamo suonato nell'ambito delle "Domeniche aperte". Prima di cominciare ho chiesto in prestito una sedia dal pubblico: ho cominciato a "suonarla" registrando e mandando in loop i suoni che produceva. La cosa ha suscitato interesse, in pochi minuti li avevamo in pugno. Al termine del concerto due ragazzi sono venuti a complimentarsi dandoci degli "stregoni" per le magie che avevamo fatto durante il live. Il nome mi è rimasto.
Aprite il concerto di uno dei giganti della musica africana, Mulatu Astatke
Non potevamo pensare ad una cornice migliore. Astatke è stato uno dei primi musicisti africani a migrare in Europa contaminando il proprio suono: in fondo è uno Stregone pure lui.
L'estate prossima vi muoverete nei centri migranti, fra Lampedusa e Stoccolma.
L'obiettivo è ripercorrere il loro lungo viaggio verso nord, realizzando un documentario che possa raccontare un'Europa diversa da quella che chiude le frontiere, e che fino ad ora si è mostrata incapace di dare una risposta politica forte a questa situazione.

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