Addio a David Bowie La stella del rock si è spenta

Addio a David Bowie. Il Duca Bianco è scomparso a 69 anni, che aveva appena compiuto lo scorso 8 gennaio. Il gigante della musica britannica era malato da mesi.

David Bowie è «morto oggi serenamente circondato dalla sua famiglia dopo 18 mesi di battaglia contro il cancro»: lo ha annunciato la famiglia della grande rockstar britannica sull'account Twitter ufficiale dell'artista. La famiglia chiede di «rispettare la sua privacy».

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Lo scorso 8 gennaio David Bowie aveva pubblicato «★» (pronunciato Blackstar). Anticipate dall'uscita del monumentale singolo da 10 minuti Blackstar e dalla ballata Lazarus, le sette tracce del nuovo album contengono due titoli già noti ai fan, "22Sue (Or In A Season Of Crime)" e "Tis A Pity She Was A Whore": rispetto alla versione pubblicata nel 2014 entrambi i brani subiscono una radicale metamorfosi nell'arrangiamento, ma è da quelle due prove pubblicate dopo l'atteso ritorno di "The Next Day" che era partita una svolta sonora di cui Bowie raccoglie ora i frutti, un suono lontano dal rock'n'roll ricercato con lo storico produttore Tony Visconti ricorrendo a una band jazz guidata dal sassofonista americano Donny McCaslin.

Fin dalla prima traccia Bowie si affida a un linguaggio musicale meno familiare del solito con forme libere, ritmi sincopati e frasi atonali che accompagnano un'antologia di racconti esoterici che parlano di angeli caduti e amori maledetti.

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"Lazarus", lo show in scena da pochi giorni a New York in un teatro off-Broadway, è una via di mezzo tra uno spettacolo teatrale e un musical, in cui a fare la parte da leone sono le canzoni più famose del Duca Bianco, da Changes a Heroes. Lazarus è il sequel del libro "L'uomo che cadde sulla terra", scritto da Walter Tevis nel 1963 e poi diventato un film nel 1976 per la regia di Nicolas Roeg, di cui Bowie era protagonista.

È la storia di Thomas Newton, venuto da un altro pianeta e rimasto bloccato sulla Terra, prigioniero di esperimenti scientifici: vive le sue giornate sospeso, in uno stato di completa alienazione e disorientamento, guardando la tv, bevendo gin, pensando ad un amore passato e alla sua famiglia lontana anni luce. "Sono l'uomo che muore ogni giorno ma non riesce mai a morire", dice al pubblico Newton interpretato da Michael C. Hall.

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David Bowie, pseudonimo di David Robert Jones era nato a Londra l' 8 gennaio 1947 e fu presente sulla scena musicale fin dagli anni sessanta segnando l'evoluzione del nascente mondo del rock. Folk acustico, elettronica, soul e altre declinazioni creative caratterizzano l'impronta originale della musica di Bowie, autore di molte opere passate alla storia, da "Space Oddity" a "Heroes".

Come attore, dopo alcune piccole apparizioni, ha avuto un ottimo successo nel 1976 come protagonista del film di fantascienza "L'uomo che cadde sulla Terra" di Nicolas Roeg da cui è tratto lo spettacolo "Lazarus", menzionato poc'anzi e in scena a New York. A questa sono seguete decine di apparizioni cinematografiche, compresa quella in "Basquiat" di Julian Schnabel del 1996, nel quale interpreta il ruolo di Andy Warhol.

David Bowie era sposato dal 1992 con la top model somala Iman Mohamed Abdulmajid: la coppia aveva tree figli, Duncan Zowie Haywood (nato nel 1971 dal precedente matrimonio con Mary Angela Barnett), Alexandria Zahra (2000) eZulekha, nata dal precedente matrimonio di Iman.

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I suo primo singolo, "Can’t help thinking about me", venne pubblicato il 14 gennaio del 1966 (il lato B si intitola "And I say to myself") a nome di David Bowie e "The Lower Third".

Sette anni dopo era già un mito giovanile, il fondatore del glam rock, padre putativo di buona parte della generazione del rock inglese degli Oasis.

Nel 1973, con uno strepitoso concerto all’Hammersmith Odeon di Londra, insieme agli Spiders From Mars, Bowie annunciava la fine di Ziggy Stardust, l’alieno dalla rivoluzionaria ambiguità sessuale che è stato la sua prima incarnazione e il passaporto per il successo.

Nonostante i suoi album siano stati per anni lontani dai primi posti delle classifiche, Bowie era uno dei protagonisti assoluti della scena mondiale: dal 1997 è anche quotato in Borsa, grazie all’emissione dei Bowie Bonds effettuata offrendo a garanzia le royalties ricevute per i dischi venduti fino al 1993 (circa un milione di copie all’anno).

Da questa operazione pare che abbia ricavato più di 40 milioni di euro. Nel 2007 ha ricevuto il Grammy alla carriera, equivalente musicale dell’Oscar.

Nel 2005 l’intervento di angioplastica al cuore lo costrinse ad interrompere una tournee e annullare tutti i suoi impegni.
Probabilmente l’incontro cruciale della sua carriera è stato quello con Lindsay Kemp nel 1967: grazie a lui ha appreso i segreti del mimo e della messa in scena teatrale, elementi fondanti della sua personalità artistica affermatasi attraverso le ormai celebri impersonificazioni, Ziggy Stardust e il Duca Bianco, algida figura che ha schiuso le porte della new wave.

Nei panni di questi due personaggi, Bowie ha inciso album leggendari come Space Oddity, The Man who sold the world, The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars.

All’inizio degli anni ‘80 è già un mito, uno dei pochi capaci di conciliare rock e teatro, pop e avanguardia, ambiguità sessuale e arti visive, trasgressione e letteratura potendo contare su solidi legami che vanno dal rock’n’roll stardom a Warhol e William Burroughs.

Dopo Station to station e The Thin White Duke Bowie lascia Los Angeles e si trasferisce a Berlino dove, con la collaborazione di Brian Eno, registra tre degli album più importanti della sua carriera, Low, Heroes (forse il suo capolavoro) e Lodger.

A Berlino Bowie riesce a liberarsi dalla schiavitù della cocaina e inaugura gli anni ‘80 con una nuova clamorosa svolta stilistica che gli frutterà il più grande successo commerciale della sua discografia, Let’s Dance, un raffinatissimo viaggio attraverso il rock’n’roll, il funky, la dance più elegante. È il periodo più commerciale di Bowie che spiazza ancora una volta i suoi fan formando i Thin Machine, un quartetto chitarra, basso, batteria che suona un rock durissimo, disastroso dal punto di vista del mercato.

Nonostante la sua attività sia rimasta intensissima, negli ultimi anni Bowie non aveva più ritrovato il successo: Black Tie White Noise, Outside, Hours, Reality, Heathen sono album lontani dalla magia di un tempo.

Infine, pochi giorni prima della scomparsa, l'arrivo di «★», che segna forse anche nel titolo l'addio dell'indimenticabile artista britannico.

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