Torna la paura nucleare esperti riuniti ad Andalo

I recenti test atomici svolti dalla Corea del Nord hanno riacutizzato le tensioni geopolitiche e le preoccupazioni sul nucleare militare

di Mirco Elena

Nel momento in cui la Corea del Nord esplode una bomba termonucleare (ma alcuni aspetti non convincono e potrebbe trattarsi di una bomba "potenziata", detta anche boosted weapon in inglese) torna di grande attualità un tema, quello del nucleare militare, che ultimamente sembrava dimenticato dalla storia, specie nell'attuale situazione internazionale, che vede crisi drammatiche susseguirsi le une alle altre.

Accresciuto interesse suscita quindi il XXIX incontro invernale dell'Isodarco (International School on Disarmament and Research on Conflicts) , che comincia oggi in Trentino, all'hotel Gruppo Brenta di Andalo e si concluderà giovedì prossimo.

Questa iniziativa festeggia nel 2016 i cinquantuno anni di attività, una attività concretizzatasi con la pubblicazione di libri e l'effettuazione di seminari, scuole di formazione, convegni in tutto il mondo, dalla Germania a Taiwan, dalla Cina alla Giordania, oltre che ovviamente in Italia. Una nutrita serie di incontri pubblici rivolti ai cittadini ha poi consentito di coinvolgere anche le popolazioni locali e le scuole, con azioni di alta divulgazione.

L'Isodarco è stato fondato nel 1966 dal professor Carlo Schaerf e da Edoardo Amaldi , il «padre» della fisica italiana nel dopoguerra. Lo scopo che si erano prefissati i due docenti era di fornire un'occasione di approfondimento e studio interdisciplinare e internazionale dei vari aspetti, soprattutto tecnici, connessi all'allora dilagante corsa agli armamenti atomici. Mettendo a confronto esperti in diversi campi, dell'est e dell'ovest, risultava possibile capire meglio le tendenze e individuare le misure per accrescere la sicurezza mondiale. I relatori si rivolgevano ad un gruppo nutrito di giovani neolaureati o dottorandi che desideravano approfondire le proprie conoscenze in vista di una carriera nel settore scientifico, diplomatico o politico. Tutte le persone che hanno operato per Isodarco lo hanno sempre fatto, sin dall'inizio, su base volontaria, con l'eccezione di un minimo di lavoro di segreteria.

Per le sue caratteristiche, l'Isodarco è diventato nel corso degli anni una delle attività che si svolgono sotto il patrocinio delle Pugwash Conferences on Science and World Affairs, insignite nel 1995 del premio Nobel per la Pace, diventandone il principale braccio formativo. Dal 1988 tiene regolarmente corsi nella nostra regione, dove si avvale del supporto di enti pubblici e privati, tra cui l'Università, il Cerpic (centro di ricerca sulla pace dell'Fbk), la Fondazione campana dei Caduti, il Forum trentino per la pace e i diritti umani.

L'attuale incontro di Andalo è dedicato al tema Nuclear Governance in a Changing World, cioè alla problematica della gestione delle questioni nucleari nel mutevole scenario globale. I lavori si svolgono sotto la direzione dei professori Tariq Rauf , canadese di origine pakistana, alto esponente del Sipri (l'Istituto di studi sulla pace di Stoccolma) e Paolo Foradori , dell'università trentina. È evidente l'attualità del tema, di fronte agli eventi coreani. Verranno infatti esaminati aspetti come il ruolo delle organizzazioni internazionali, come mai è più difficile trovare un accordo con la Corea del nord rispetto all'Iran, le prospettive del nucleare nel Medio Oriente esteso, il ruolo delle iniziative umanitarie e della recente proposta austriaca, il rapporto tra nucleare civile e militare, la necessità di buoni esempi provenienti dalle grandi potenze, l'offuscamento dello spartiacque tra taluni armamenti convenzionali e nucleari (in particolare nel caso di missili strategici), le misure tecniche per ridurre i rischi di proliferazione, il ruolo e l'efficacia dei trattati internazionali.

Partecipano all'Isodarco di quest'anno nomi di grande fama ed estesa competenza, come Alexei Arbatov , già responsabile della Commissione Difesa della Duma russa, Jacek Bylica , inviato speciale dell'Unione Europea per la non-preliferazione e il disarmo, Steven Miller della Harvard University, Joseph Pilat dei Laboratori nucleari americani di Los Alamos, Ali Soltanieh , già ambasciatore iraniano alla Aiea (l'agenzia atomica dell'Onu a Vienna), Tibor Toth , già capo dell'organizzazione Onu per il bando delle esplosioni nucleari, Carlo Trezza , già capo del Regime di Controllo delle Tecnologie Missilistiche e Jian Yimin del Centro per gli Studi Strategici dell'Accademia Cinese di Fisica e Ingegneria (l'ente preposto alla realizzazione degli arsenali nucleari del governo di Pechino).

Il pubblico degli uditori vede persone provenienti da svariati paesi, tra cui Australia, Austria, Azerbaijan, Cina, Corea del sud, Danimarca, Filippine, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Nigeria, Norvegia, Romania, Russia, Slovenia, Stati Uniti, Turchia e naturalmente Italia. Tutti i lavori si svolgono in lingua inglese e sono riservati agli iscritti, le cui domande sono precedentemente state vagliate da una commissione, così da garantire un elevato standard qualitativo ai lavori.
Non resta che confidare che dalle idee proposte e discusse ad Andalo possano scaturire concrete indicazioni per cercare di affrontare e risolvere almeno alcuni dei gravi problemi che affliggono i nostri tempi.

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