Una rivoluzione sonora grazie a «Jazz'About»

di Fabio De Santi

È una vera e propria «rivoluzione sonora» quella che Denis Longhi, nuova direttore artistico della rassegna, ha impresso alla stagione jazz del Centro Servizi Culturali S. Chiara. Leggendo i nomi di artisti come The Cinematic Orchestra, che intreccia il calore del soul con gli stilemi dell’elettronica, Marcos Valle, un gigante della musica brasiliana o Matthew Herbert e Robert Glasper si comprende come ci sia voglia di fare del jazz un punto di partenza per guardare oltre le mille contaminazioni del genere aprendo spazi sonori fatti di elettronica, bossa nova, nu jazz, acid jazz, funk, afrobeat e house. 

La sigla è quella di Jazz’About e i sette appuntamenti si svolgeranno fra novembre e maggio all’Auditorium S. Chiara di Trento e al Melotti di Rovereto. «Longhi - ha spiegato nel corso della conferenza stampa di ieri il direttore del  S. Chiara, Francesco Nardelli - porta a Trento l’esperienza maturata in Piemonte come organizzatore del festival Refound e propone una ventata di novità guardando alle diverse esperienze del jazz mondiale, da quella americana a quella europea e africana presentando uno spaccato delle più interessanti contaminazioni musicali che hanno riguardato il genere negli ultimi anni». 

Si inizia giovedì 5 novembre al Melotti con Marcos Valle che festeggia in tour i suoi 50 anni di carriera. Un artista capace di creare una musica che col passare del tempo è diventata sempre più fonte d’ispirazione per le generazioni successive. Tutta la generazione legata all’acid jazz inglese considera Valle un monumento con i  suoi ricami sospesi tra bossa nova, jazz spaziale, funk ma anche eccentricità pop- soul.

Giovedì 19 a Trento on stage la Cinematic Orchestra che con il suo debutto, «Motion» nel 1999, ha ridefinito il concetto di jazz, portandolo su territori rarefatti, aerei, meditativi, capaci di intrecciarsi con gli stilemi dell’elettronica in modo molto sottile.

Giovedì 3 dicembre si torna a Rovereto con Roy Ayers un musicista punto di riferimento per chi ama intrecciare senza gerarchie le coordinate di jazz, soul e funk mentre il 18 febbraio a Trento si potrà ascoltare Mulatu Astatke artista africano che propone il suo «Ethio-jazz» fra la ricchezza melodica ed armonica del jazz, la forza ritmica della musica africana e la sensualità delle inflessioni latine.

Domenica 6 marzo si torna al Melotti con un evento fra jazz ed elettronica nel segno del pianista norvegese Bugge Wesseltoft accompagnato dal tedesco Cristian Prommer con apertura affidata al dj set di Gilles Peterson una delle «menti musicali» più influenti del pianeta. 

Con alle spalle due Grammy Award Robert Glasper, a Trento il 23 aprile, ha conquistato sia la comunità hip hop che i salotti buoni del jazz e con gli Experiment unisce jazz, soul, blues, hip hop e funk. 

Il gran finale, ma a fine maggio molto probabilmente ci sarà una due giorni su quest’onda sonora, è quello del 13 maggio nel capoluogo con Matthew Herbert artista inglese nato come geniale innovatore degli stilemi house ma che ben presto ha dimostrato di essere molto di più, lavorando per un’idea di musica che metta insieme jazz e Musique Concrète, sperimentazione e pop ne segno della improvvisazione libera.

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