Cresce l'attesa per Caparezza, il 4 agosto ad Arco

di Fabio De Santi

Conto alla rovescia iniziato per uno degli appuntamenti musicali più importanti dell'estate musicale in Trentino legato al nome di Caparezza. Il cantante pugliese porterà infatti martedì 4 agosto, il suo Museica Tour II. The Exhibition al Climbing Stadium di Arco (oltre duemila i biglietti già staccati in prevendita) per uno show, come ci racconta Caparezza, al secolo Michele Salvemini classe 1973, in questa intervista che si annuncia davvero carico di energia. Un live che spazia in tutti i generi musicali, un impianto scenico ricco di immaginazione e creatività, pieno di spunti e visioni sonore fra le canzoni del suo sesto album Museica e i suoi superhit.

Michele, com'è l'estate 2015 targata Caparezza?
Diciamo che si tratta di un' estate molto calda. Non parlo però dal punto di vista atmosferico ma mi riferisco piuttosto al calore che mi trasmette la gente. Il successo di questo tour legato al mio ultimo disco uscito ormai un anno fa mi rende felice e mi dà una grande carica. Il pubblico che assiste ai miei concerti mi dà uno stimolo grandissimo nel continuare sulla mia strada.
Che Italia stai vedendo dal palco?
L'Italia dei concerti è un Italia positiva, gioiosa, viva. E parlo in generale non solo di quella che viene ai mie live ? sorride Caparezza ?. In generale scollarsi dal proprio computer, uscire di casa e andare a sentire cos'ha da proporre qualcuno artisticamente è importante. Si tratta di tenere alto il livello della curiosità perché quando questo viene meno c'è quasi la morte clinica di una persona.
Parliamo del tour che show si deve attendere il pubblico trentino?
Mi piace definirlo come uno spettacolo di musica che parla di disegno. Mi piace raccontare a chi mi viene ad ascoltare come dietro la creatività ci sia sempre la voglia di esprimersi, di raccontarsi. Io l'ho fatto con la mia musica, altri con la pittura. Nei brani di Museica guardo al mondo dell'arte e la racconto alla mia maniera, con le mie rime, immergendomi appunto in un bel pentolone di creatività.
Soddisfatto di come è stato accolto Museica?
Sono estremamente contento perché faccio parte di quei musicisti che non sai mai se farà un prossimo disco e quindi vivo ogni lavoro come se fosse insieme il primo e l'ultimo.
Un disco appunto dedicato, a tuo modo, all'arte, alla pittura dove si ritrovano Warhol e Van Gogh Francis Bacon: come mai?
Mi piaceva l'idea di trasformare in emozioni musicali l'immaginazione che arriva dalla visione di quadri o dalla vita di grandi artisti e pittori. Partendo da lì ho legato le parole a queste magnifiche visioni, raccontandole appunto in stile Caparezza.
Come tuo ultimo singolo hai scelto Argenti Vive com'è nato questo brano dedicato a Filippo Argenti finito nel Canto VIII dell'Inferno?
Farei notare in primis che non si tratta propriamente di un singolo estivo considerando l'ambientazione infernale appunto ben lontana da ogni refrigerio. Al di là di questo il riferimento è quello ad un'illustrazione di Gustave Dorè in cui appare un vigoroso culturista nel fiume Stige che altri non è che quel Filippo Argenti, vicino di casa di Dante. In questo brano il microfono passa proprio ad Argenti che in qualche modo si vendica e si sfoga in rime contro il Sommo Poeta.
In Troppo politico c'è invece il Il quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Questo invece è un pezzo che si prende gioco di come io sono stato percepito per anni. Sentivo molti ragazzi che mi davano la patente di cantante, di rapper, troppo politico, colpevole di affrontare temi troppo impegnati e quindi ho voluto in qualche modo giocare con la giusta ironia su questa concezione che si aveva e che magari molti hanno ancora di me.

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