La Desirevolution dei Matleys Video ispirato a Pulp Fiction

di Fabio De Santi

Si intitola Desirevolution l'album di debutto, registrato nella tana dei Bastard Sons of Dioniso, dei Matleys band di Trento che usa come etichetta quella di «alternative rock». Il sound di Gabriele Valentini, Marcello Mattevi, Nicola Andreatta e Denis Rossi punta infatti su un rock in cui si intrecciano anche schegge di punk senza mai perdere di vista la melodia. Lo si comprende anche ascoltando il singolo «Mr. Wolf» da cui è stato tratto il video girato dal regista trentino Matteo Scotton , a «Pulp Fiction» di Tarantino. Dal video inizia la nostra chiaccherata con «I Matleys».

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Come nasce Mr. Wolf?
«Consapevoli dell'importanza di diffondere la nostra musica anche attraverso il formato video ci siamo rivolti a Matteo per realizzare il primo videoclip del nostro album. Dopo avergli sottoposto i pezzi che ci sembravano più adatti allo scopo "promozionale", la scelta è ricaduta su Mr. Wolf uno dei pezzi più ritmati e anche uno dei più orecchiabili dell'album».
L'omaggio a Pulp Fiction?
«Diciamo che ci incuriosiva e stimolava l'idea di creare il video di un pezzo totalmente ispirato ad un prodotto cinematografico che amiamo particolarmente. Il video infatti, così come la canzone, è un omaggio alla celebre scena del film di Tarantino "Pulp Fiction" dove appare appunto Mr. Wolf. Sempre riguardo a questo video ci teniamo a ringraziare tutte le persone che ci hanno dato una mano per le riprese e la realizzazione, le comparse, gli attori e tutti gli amici e le persone che ci hanno supportato».
Veniamo a «Desirevolution»: cosa racchiude il vostro debutto?
«Per noi rappresenta un punto di arrivo perché è la sintesi di questi ultimi due anni di lavoro ed impegno ed era un obiettivo per nulla scontato visto che anche che noi, come molti altri gruppi, abbiamo affrontato molti cambi di formazione e solo con l'entrata nel gruppo di Denis nel 2011 abbiamo trovato la stabilità necessaria per poter realizzare il disco».
Dove e in che tempi l'avete registrato?
«Il disco è stato registrato tra ottobre 2013 e maggio 2014 nel Tbsod studio di Vigolo Vattaro e masterizzato da Michele Conci a Trento. Abbiamo voluto fare quest'ultima operazione in analogico per dare una sonorità più calda e vintage ai pezzi».
Nel cd c'è anche lo zampino di Michele Vicentini dei Bastard...
«Michele ha curato le registrazioni e il mixaggio e grazie alla affinità fra i suoi gusti e la nostra musica ha saputo dare il taglio perfetto al disco. Inoltre visto il rapporto di amicizia che ci lega, noi per primi avremmo voluto la sua voce incisa in uno dei nostri brani e così è stato nel coro finale di "Flash"».
E questo titolo?
«È stato preso dal romanzo "The Cocka Hola Company" di Matias Faldbakken uno scrittore norvegese. Per farla breve "Desirevolution" è il progetto che prende di mira la società dei consumi e che vuole in un certo modo mettere a nudo l'egoismo e la stupidità umana. Ci piaceva molto il gioco di parole che si crea all'interno del titolo, può essere interpretato come evoluzione del desiderio ma anche come una sua rivoluzione».
Cosa raccontate nei vostri testi?
«Spaziano da alcuni introspettivi ad altri diciamo più frivoli. Altri invece cercano di raccontare tutto quello che ci sta attorno così come lo percepiamo noi, ma non esiste un filo conduttore anche perché il disco può essere visto come una sorta di raccolta in quanto contiene pezzi composti nel 2009 così come pezzi ultimati nel 2013.
In quale modo state promuovendo il cd?
«Lo stiamo presentando dall'autunno scorso nei nostri concerti. Per quanto riguarda il web abbiamo spinto molto in questa direzione, oltre alla pagina ufficiale facebook che viene sempre aggiornata ed è il riferimento ufficiale per chi ci segue, abbiamo voluto mettere il disco in streaming gratuito su Spotify e Deezer ma anche acquistabile direttamente in formato digitale sui maggiori e-store quali iTunes, Amazon, Google Play».

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